Piazza Affari termina lievemente positiva (+0,16%) con i petroliferi e Tim
Le borse europee chiudono perlopiù in rialzo mentre arretra Wall Street, con gli investitori intenti a valutare gli ultimi commenti dei banchieri centrali e le prossime mosse di politica monetaria.
Il Ftse Mib archivia gli scambi in rialzo dello 0,16% a 27.160 punti con acquisti in particolare sui petroliferi Saipem (+6%), Eni (+1,8%) e Tenaris (+1,9%). Intanto il Brent è poco mosso sotto quota 84 dollari, dopo l’aumento delle scorte statunitensi emerso dai dati settimanali dell’Energy Information Administration.
Acquisti anche su Inwit (+2,1%) e su Telecom Italia (+1,9%), che resta in attesa di sviluppi sull’offerta di KKR per la rete, in esame nel Cda del 24 febbraio, e di una possibile controfferta di Cdp.
In calo invece Banco Bpm (-2%) dopo la pubblicazione dei risultati, oltre a Prysmian (-1,4%) e Bper (-1,4%). Anche Banca Mediolanum (+0,6%) ha diffuso i conti, mentre Hera (-0,3%) ha approvato il piano al 2026.
Dall’agenda macro si segnalano i dati sulle vendite al dettaglio in Italia, che su base tendenziale aumentano del 3,4% in valore e registrano un calo in volume (-4,4%).
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund poco mosso a 187 punti base con il rendimento del decennale italiano in risalita al 4,23%. Sul Forex, l’euro/dollaro è pressoché invariato a 1,072.
In calo gli indici statunitensi, all’indomani dell’intervento di Powell. Il presidente della Fed ha ribadito la necessità di ulteriori aumenti dei tassi ma non ha represso con forza l’ottimismo degli investitori per un allentamento dell’inasprimento monetario, nonostante il job report oltre le attese di venerdì che ha alimentato la possibilità di persistenti pressioni sui salari.
Oggi invece il presidente della Fed Bank di New York, John Williams, ha affermato che c’è ancora molta incertezza sulle prospettive dell’inflazione, aggiungendo che se la situazione dovesse cambiare, la banca centrale potrebbe accelerare nuovamente il ritmo delle strette rispetto all’ultimo rialzo di 25 punti base. Williams ha osservato inoltre che la maggior parte dei funzionari prevede un tasso terminale compreso tra il 5% e il 5,25%.