Piazza Affari termina sulla parità, in luce Mps (+5,1%)
Chiusura incolore per le principali borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari pressoché invariato (-0,03%) a 33.736 punti. Denaro su Mps (+5,1%), spinta dalle speculazioni su possibili operazioni di M&A in scia alla proposta di fusione in Spagna tra BBVA e Banco Sabadell. Bene anche Ferrari (+2%) e Pirelli (+2,1%) mentre perde ancora terreno Stellantis (-4,3%), frenata dalle revisioni delle stime degli analisti dopo i dati deboli del primo trimestre. In calo anche Stm (-3,7%) e Diasorin (-3%).
L’Ocse ha diffuso oggi il suo outlook economico aggiornato, prevedendo una crescita del Pil mondiale pari al 3,1% quest’anno e al 3,2% nel 2025. Per l’Italia stima un +0,7% quest’anno e un +1,2% per l’anno prossimo. Intanto, il Pmi manifatturiero italiano di aprile ha mostrato un rallentamento a 47,3 punti dai 50,4 di marzo.
I dati americani diffusi oggi hanno mostrato un incremento dei costi unitari del lavoro, alimentando le preoccupazioni per l’inflazione, in attesa del job report in uscita venerdì da cui si prevedono 240.000 nuovi occupati nel settore non agricolo.
Il tutto, all’indomani della riunione della Fed, che ha confermato i tassi e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi.
Sul fronte dei risultati societari, si attende stasera a mercati chiusi la trimestrale di Apple, con focus sulla situazione in Cina ed eventuali sviluppi sul fronte dell’AI. Qualcomm, il maggior venditore al mondo di processori per smartphone, ha registrato un’impennata grazie a previsioni ottimistiche mentre eBay è crollata a causa di prospettive deludenti.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si riduce lievemente a 131 punti base, con il decennale italiano al 3,87% e il Bund al 2,55%.
Tra le materie prime, il petrolio Brent si stabilizza a 84,5 dollari al barile dopo la discesa alimentata dall’aumento delle scorte americane, mentre l’oro è in area 2.300 dollari l’oncia.
Sul Forex il cambio euro/dollaro oscilla in area 1,07 e il dollaro/yen si è ridimensionato a 153,6 lasciando intendere un possibile intervento effettuato dalle autorità giapponesi per sostenere la valuta locale.