Piazza Affari torna a soffrire, debacle dell’automotive
Piazza Affari torna a scendere. La seduta di metà ottava ha visto l’indice Ftse Mib indietreggiare dell’1,33% a quota 19.454 punti dopo il rimbalzo di oltre il 2% della vigilia. La giornata ha visto tornare a scaldarsi lo spread, tornato di slancio sopra i 300 pb.
L’UE appare pronta a bocciare la Manovra inviata dal governo italiano. Il commissario europeo al Bilancio, Guenther Oettinger, ha infatti detto allo Spiegel (versione online) che l’Europa si appresta a rigettare il progetto di Bilancio italiano che indica un livello di deficit al 2,4% nel 2019.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Stefano Buffagni, ha fatto presente che l’Italia rischia la bocciatura da parte di Moody’s e Standard & Poor’s, le due agenzie di rating che si esprimeranno a fine mese. L’esponente del movimento 5 stelle, intervenuto a Radio Capital, ritiene che bisogna farsi trovare pronti all’eventualità di un declassamento che “non sarebbe giustificato dai fondamentali oggettivamente molto solidi” dell’economia italiana. Inoltre Buffagni ritiene che ci siano “tutti i presupposti” perchè la Commissione Europea apra una procedura di infrazione entro la prossima primavera.
Giornata no per l’intero comparto automotive con Fca scivolata indietro di oltre il 4%. A pesare sono stati anche i deboli dati sulle immatricolazioni in Europa a settembre. Le immatricolazioni del gruppo italo-americano nell’Unione europea+Efta sono scese del 31,4% attestandosi a 61.882. “Il calo delle immatricolazioni europee di settembre, nonostante sia negativo, non coglie di sorpresa alla luce dell’introduzione della normativa WLTP”, sottolineano gli esperti di Banca Imi che hanno rating Buy su Fca, aggiungendo che nei primi nove mesi del 2018 la domanda di auto in Europa è stata positiva.
Giù di oltre il 4% anche CNH; -3,6% per Exor e -3,35% per Ferrari.
Tra i pochi titoli in rialzo, spicca Stmicroelectronics (+0,8%) a ruota della risalita dei tecnologici a Wall Street.