News Finanza Dati Macroeconomici Pil Italia +2,7% nel II trimestre. Istat: tutti principali aggregati domanda interna in espansione

Pil Italia +2,7% nel II trimestre. Istat: tutti principali aggregati domanda interna in espansione

31 Agosto 2021 10:13

“Nel secondo trimestre del 2021 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% nei confronti del secondo trimestre del 2020”. E’ quanto si legge nel comunicato dell’Istat, che ha diramato il dato. Nel primo trimestre il Pil era salito dello 0,2%. Il Pil appena reso noto è stato in linea con le attese.

“La stima preliminare del Pil diffusa il 30 luglio 2021 aveva registrato variazioni analoghe sia in termini congiunturali, sia tendenziali.Il secondo trimestre del 2021 ha avuto una giornata lavorativa in più sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al secondo trimestre del 2020. La variazione acquisita per il 2021 è pari a +4,7%”.

L’Istat comunica che, “rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano un’espansione, con un aumento del 3,4% dei consumi finali nazionali e del 2,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2,3% e del 3,2%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha fornito un contribuito positivo di 3,1 punti percentuali alla crescita del Pil: +2,8 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,5 punti gli investimenti fissi lordi e -0,2 punti della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente per 0,8 punti percentuali, mentre l’apporto della domanda estera netta è risultato positivo nella misura di 0,3 punti percentuali”.

Per finire, “si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di industria e servizi, aumentati rispettivamente dell’1,6% e del 2,9% e stazionario per il valore aggiunto dell’agricoltura”.