Pil: stime Governo da rifare, sia su Pil che su deficit (Unc)
Economia italiana in contrazione nel terzo triemstre dell’anno. Secondo l’Istat, nel terzo trimestre del 2018 il Pil segna un calo dello 0,1% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dello 0,7% nei confronti del terzo trimestre del 2017. Indicazioni peggiori rispetto a quelle di un mese fa quando i dati Istat evidenziavano una crescita nulla su base trimestrale e un +0,8% a/a.
“Di male in peggio! E’ evidente che la stima del Governo di avere una crescita nel 2018 pari all’1,2% è ormai un miraggio” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Di conseguenza – prosegue Dona – va rivista anche la stima di avere nel 2019 un Pil a +1,5%, visto che, quand’anche considerassimo valido l’impatto sul Pil dovuto alle misure contenute nella Legge di Bilancio, è chiaro che, partendo da un dato inferiore per il 2018, i conti non possono tornare. A questo punto, quindi, vanno rivisti anche i rapporti tra deficit e Pil e tra debito e Pil che, alla luce dei dati di oggi, risultano sbagliati” conclude Dona.
Per l’Italia si tratta del primo trimestre di contrazione dopo 14 trimestri consecutivi di espansione su base congiunturale. L’Istat segnala come la debolezza evidenziata nel terzo trimestre sia dovuta essenzialmente alla contrazione della domanda interna, causata dal sovrapporsi di un lieve calo dei consumi e di un netto calo degli investimenti. Nel dettaglio, rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano diminuzioni, con una riduzione dello 0,1% dei consumi finali nazionali e dell’1,1% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono cresciute rispettivamente dello 0,8% e dell’1,1%.