PIR Monitor di Equita: deflussi continuano, bisogna tornare a versione originale della norma
I dati del terzo trimestre confermano l’emorragia dai fondi PIR. I deflussi sono stati 354 milioni di euro portando a -717 milioni il totale da inizio anno. I dati ufficiali di Assogestioni confermano quindi i danni provocati ai fondi PIR dalle modifiche apportate alla normativa, tra cui l’introduzione di un vincolo del 3,5% delle somme destinate all’investimento su PMI quotate all’AIM e un altro 3,5% in venture capital nell’ottica di dare maggiore impulso allo sviluppo delle imprese di piccole dimensioni o di recente costituzione. Modifiche che hanno danneggiato l’appeal del formato dei PIR, sia per i gestori dei fondi che per gli investitori.
L’asset under management (AuM) dei 69 fondi PIR è di 18,5 miliardi di euro, in tenuta (-0,1% t/t) rispetto al trimestre precedente grazie all’andamento positivo dei mercati.
“L’andamento della raccolta mostra come le modifiche apportate alla normativa sui PIR hanno di fatto bloccato questo strumento”, confermano oggi gli analisti di Equita. Secondo la stampa sono in discussione diversi emendamenti alla manovra che potrebbero vedere eliminati i vincoli che di fatto hanno bloccato il prodotto da quasi un anno. “Riteniamo che la soluzione migliore sia tornare alla versione originale della norma – asserisce Equita – eliminando quindi i limiti minimi all’investimento su AIM e venture capital, quelli cioè che hanno messo il freno al prodotto”.