Pmi eurozona: ripresa economia a due velocità, manifatturiero in stallo e servizi sui massimi a 8 mesi
Nel mese di aprile, la crescita economica dell’eurozona è accelerata grazie al rilancio del settore terziario, che beneficiando dall’allentamento delle restrizioni anti Covid-19 ha contribuito a compensare una produzione manifatturiera vicina allo stallo. Nel dettaglio, dalla lettura dei dati preliminari ‘flash’, l’indice principale Pmi S&P Global del manifatturiero nella zona euro si è attestato a quota 55,3 rispetto ai 56,5 di marzo (si tratta del valore minimo in 15 mesi). Il flash Pmi delle attività terziarie nella zona euro ha invece raggiunto quota 57,7 contro i 55,6 di marzo, toccando un valore massimo in 8 mesi.
“Fattore comune ad entrambi settori è stata l’ennesima crescita della pressione dei costi guidata dall’impennata dei costi energetici e delle materi prime, così come quelli salariali. I prezzi medi applicati per beni e servizi di aprile sono aumentati ad un tasso senza precedenti. Gli incrementi sono stati a loro volta trasferiti ai clienti, riportando preoccupanti segnali di un possibile aggravamento delle pressione inflazionistiche”, ha commentato Chris Williamson, capo economista di Ihs, spiegando che la debolezza del settore manifatturiero rappresenta però la preoccupazione maggiore poiché mostra un’economia che non lavora a pieno regime. “Allo stesso modo, il sempre crescente costo della vita suggerisce che la crescita del settore dei servizi potrebbe rallentare drasticamente allo svanire dell’euforia iniziale della riapertura delle economie”, ha aggiunto l’esperto secondo il quale i responsabili delle politiche decisionali potrebbero tuttavia adottare un atteggiamento più aggressivo, rispecchiando la persistenza di pressioni inflazionistiche senza precedenti, in un momento di crescita forte e incoraggiante dell’economia.”