Prestiti personali: si chiedono in media 9.700 euro, il 37% delle domande arriva da un under 35
Nei primi otto mesi dell’anno, la richiesta media di prestiti personali in Italia è stata di 9.747 euro, da restituire in 59 rate, vale a dire poco meno di cinque anni. Ma quali sono le motivazioni che spingono le famiglie italiane a farne richiesta? Secondo l’Osservatorio congiunto condotto da Prestiti.it e Facile.it, emerge come il mondo casa (con il 39% del totale) rappresenti la prima ragione che spinge gli italiani a ricorrere al credito al consumo. In particolare, per sostenere i costi di ristrutturazione (il 29,2% dei prestiti richiesti), per l’arredamento (7,1%) e per comprare immobili (2,8%). La seconda motivazione, pari al 34,9% del totale, è quella legata alle spese necessarie per acquistare un veicolo, nuovo o usato. Al terzo posto si posizionano le richieste di finanziamento destinate all’ottenimento di liquidità (9,4%), seguite dai prestiti finalizzati al consolidamento dei debiti (7,4%).
Informazioni interessanti emergono anche analizzando il profilo dei richiedenti: nel 72,1% dei casi a firmare la domanda è un uomo e se l’età media del richiedente è di poco inferiore ai 41 anni (40,7), la fascia di popolazione che fa più ricorso al credito al consumo è quella degli under 35 (37,4% la percentuale di domande legate a loro), seguita dalla fascia 36-45 anni (31,04%). Solo l’11,86% del campione ha più di 55 anni.
Infine, analizzando la provenienza geografica delle richieste, emerge come la Lombardia sia la regione italiana da cui proviene il maggior numero di domande di finanziamento (19,22% del totale); seguono il Lazio (12,33%) e la Campania (9,13%). Diversa, invece, è la classifica regionale degli importi medi richiesti, con il Trentino Alto Adige al primo posto (10.504 euro), seguito dal Veneto (10.195 euro) e dalla Lombardia (10.061 euro). Per comprendere appieno queste differenze è importante considerare il reddito medio di chi presenta la domanda; gli stipendi dichiarati dai richiedenti in queste tre regioni sono i più alti d’Italia.