Prosegue il rally di Piazza Affari e borse europee nel 2023, Ftse Mib chiude a +1,7%
Terza seduta consecutiva di guadagni per le borse europee e per Piazza Affari. Il Ftse Mib termina in rialzo dell’1,7% a 24.860 punti, con Telecom Italia (+3,8%) tra le migliori, aspettando l’offerta di Cdp e Macquarie per NetCo, attesa intorno a metà gennaio.
Acquisti anche su Hera (+3,9%), Banco Bpm (+3,75%) e Unicredit (+3,7%), mentre perdono terreno i petroliferi Tenaris (-7,05%) e Saipem (-3,05%) in scia al calo delle quotazioni del greggio (Brent -4,5% a 78,4 dollari al barile).
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund in contrazione a 199 punti base, con il rendimento del decennale italiano in calo al 4,26%.
In giornata sono stati diffusi gli indici Pmi servizi e composito dei principali Paesi dell’eurozona, che nel complesso mostrano un miglioramento pur segnalando ancora una contrazione. L’inflazione in Francia ha rallentato al 6,7% annuo a dicembre (dato armonizzato), rispetto al 7,1% di novembre, aspettando il dato sui prezzi al consumo dell’eurozona in uscita venerdì.
Andamento positivo dopo un avvio incerto per Wall Street, in attesa delle minute della Federal Reserve che verranno diffuse stasera e dovrebbero confermare l’orientamento restrittivo del Fomc. Intanto, il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha affermato che l’istituto di Washington alzerà ancora i tassi almeno di un altro punto percentuale quest’anno (rispetto all’attuale range 4,25%-4,5%), nonostante i segnali di rallentamento dell’inflazione.
I numeri di novembre sui posti di lavoro disponibili hanno mostrato un calo rispetto al mese precedente, ma sono risultati superiori alle stime, mentre l’indice ISM manifatturiero è sceso sui minimi da maggio 2020 a 48,4 punti a dicembre. Venerdì verrà pubblicato il report Usa sull’occupazione, che dovrebbe mostrare un incremento dei non farm payrolls pari a 200.000 unità e un tasso di disoccupazione stabile al 3,7% a dicembre.
Cambio euro/dollaro poco mosso in area 1,06 mentre arretra ancora il gas naturale in Europa, sotto i 65 euro/MWh, grazie soprattutto alle temperature miti che frenano la domanda.