Proteste in Cina e petroliferi frenano i mercati, Piazza Affari termina a -1,1%
Chiusura negativa per Piazza Affari e le altre borse europee, con il FTSE Mib in ribasso dell’1,1% a 24.440 punti. Procede in rosso anche Wall Street, in una seduta appesantita dalle proteste in Cina contro le restrizioni anti-Covid del governo.
Tra i singoli titoli, arretrano soprattutto Tenaris (-2,7%) e Saipem (-3,3%) in scia al calo del greggio, che ha toccato i minimi dal dicembre 2021 in area 74 dollari (salvo poi risalire a 75,8 dollari) a causa dei tumulti in Cina che alimentano i dubbi sulla domanda del primo importatore mondiale di greggio.
In controtendenza Iveco (+1,5%) e Leonardo (+0,8%), quest’ultima dopo l’aggiudicazione di una commessa per l’esercito brasiliano per la fornitura iniziale di 96 veicoli blindati 8×8.
Seduta volatile per Telecom Italia (-1,2%), dopo le indiscrezioni sullo stop del governo all’offerta di Cdp per la rete di Tim. Improbabile a questo punto la presentazione di un’offerta non vincolante da parte della Cassa e dei fondi partner, precedentemente attesa entro il 30 novembre.
Per quanto riguarda Enel (-1,65%), secondo i media greci, tre società (la greca PPC, la canadese Brookfield Asset Management e la britannica Amber Infrastructure) sarebbero interessate all’acquisto delle attività rumene del gruppo energetico italiano, del valore di circa 1,9 miliardi di euro.
In giornata, il presidente della Bce Christine Lagarde ha ribadito che l’istituto prevede di “aumentare ulteriormente i tassi per garantire che l’inflazione ritorni verso l’obiettivo di medio termine del 2%”. Lagarde ha aggiunto che “in un contesto di elevata incertezza e con choc complessi che colpiscono l’economia, le decisioni del Consiglio direttivo continueranno a dipendere dai dati e seguiranno un approccio riunione per riunione”.
Atteso per mercoledì un intervento del numero uno della Fed, Jerome Powell, che dovrebbe cementare le aspettative di rallentamento del ritmo delle strette monetarie. In settimana, focus anche sull’agenda macroeconomica, con la stima flash sull’inflazione nell’Eurozona, l’Indice PCE Core e i Non-Farm Payrolls – gli ultimi due relativi agli Stati Uniti. Focus anche sul Pil americano del terzo trimestre e gli indici Pmi manifatturieri.