Quarta seduta in rosso per Piazza Affari (-1,1%), Tim e Stellantis in luce
Chiusura perlopiù negativa per le borse europee, mentre Wall Street viaggia poco mossa all’indomani della peggior seduta da inizio anno e in attesa delle minute della Fed.
Il Ftse Mib archivia le contrattazioni con un ribasso dell’1,1% a 27.101 punti, in coda ai principali listini continentali, frenato soprattutto da Finecobank (-4,8%), Bper (-4,4%), Tenaris (-3,1%) e Intesa Sanpaolo (-3%).
In controtendenza Telecom Italia (+2,8%), dopo che KKR ha chiesto la proroga del termine dell’offerta per la rete al 24 marzo. Tra le migliori anche Stellantis (+2,2%) che ha conseguito un utile record nel 2022 e ha annunciato un dividendo di 1,34 euro per azione, oltre a un piano di buyback per 1,5 miliardi. La società ha anche approvato la distribuzione di un bonus ai dipendenti di 2 miliardi di euro. Bene Interpump (+1,7%) e Amplifon (+1,6%).
In giornata l’Istat ha diffuso i dati sull’inflazione di gennaio, che hanno evidenziato un netto rallentamento dall’11,6% al 10% (10,1% la prima lettura). Il dato armonizzato si attesta al 10,7% (+12,3% a dicembre, +10,9% la stima preliminare).
Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund resta in area 193 punti base con il rendimento del decennale italiano al 4,45% dopo l’impennata della seduta precedente. In giornata il Tesoro ha collocato 5,25 miliardi di titoli a 2 e 10 anni, con rendimenti in salita.
Sul Forex, cambio euro/dollaro in lieve calo a 1,063 mentre fra le materie prime arretra il petrolio, con il Brent a 81,2 dollari al barile, per via del rafforzamento del dollaro e dei timori di una domanda più debole a causa di una politica monetaria più restrittiva.
Poco mossa, nel frattempo, Wall Street in attesa dei verbali relativi all’ultima riunione della Federal Reserve. I solidi dati degli ultimi giorni e le dichiarazioni da falco di alcuni esponenti della banca centrale hanno spinto gli investitori a rivedere al rialzo le aspettative sul picco dei tassi.
Da ultimo, il presidente della Fed Bank di St. Louis, James Bullard, ha sottolineato che l’economia statunitense si sta dimostrando più resiliente del previsto, giustificando un aumento dei tassi fino al 5,375%. Alcuni membri hanno anche aperto ad un ritorno a strette superiori ai 25 punti base dell’ultimo ritocco, se necessario per frenare i prezzi.
I verbali in uscita stasera aiuteranno a chiarire quanto possa ancora salire il costo del denaro e quanto a lungo possa rimanere su livelli restrittivi.