Raffica di vendite a Piazza Affari, emergenza Covid aumenta. Profondo rosso per ENI e Unicredit
Ancora una giornata con le Borse UE in affanno mentre Wall Street riesce a limitare i cali. Piazza Affari oggi si è distinta in negativo con i numeri dei nuovi contagi che preoccupano sempre di più e si moltiplicano le misure restrittive volte a contenere l’avanzata della seconda ondata. I dati di oggi del Ministero della Salute sanciscono un nuovo record di contagi da Covid in Italia. E’ stata superata la soglia dei 15 mila nuovi casi (15.199), in forte aumento dai 10.874 di ieri. Record favorito dal boom di tamponi: 177.848. Spiccano i 4.125 nuovi casi in Lombardia, seguiti dai 1.799 in Piemonte e 1.422 in Campania.
Dati che sul finale hanno contribuito ad allarmare i mercati con il Ftse Mib è arrivato a segnare in chiusura un calo del 2,03% a 19.085 punti, sottoperformando rispetto alle altre Borse. A poco sono valse le parole di ottimismo del premier Conte e del ministro Gualtieri che indicano un forte terzo trimestre (Gualtieri ha indicato un balzo di oltre +13,5%).
Ennesima giornata di forte sofferenza per i titoli oil di Piazza Affari. A pagare maggiormente dazio è stata Saipem, arrivata a oltre -5% in area 1,4325 euro, non lontano dia minimi annui che stazionano a 1,36 euro. Molto male anche il colosso ENI che segna -3,38% a 6,34 euro, anche in questo caso non sono lontano dai minimi annui toccati il 16 marzo a 6,26 euro (che corrispondono con i livelli più bassi a 24 anni).
Oggi si segnala la discesa dei prezzi del petrolio con il WTI arrivato a oltre -3% scivolando sotto area 41 dollari al barile a New York. Dai dati dell’EIA emerge che le scorte di greggio sono diminuite di 1 milione di barili nell’ultima settimana, sostanzialmente in linea con le attese che erano di -1,2 mln di barili. La settimana precedente le scorte di greggio erano scese di 3,8 milioni di barili.
Giornata difficile anche per le banche del Ftse Mib. Tra i testimonial del settore si segnala il tonfo di oltre il 6% circa a 1,217 euro per Bper che ieri aveva fatto segnare un balzo di quasi il 10%. Molto male anche Unicredit arrivata a oltre -3,7% in area 6,83 euro. Intesa Sanpaolo ha invece ceduto il 2,8% a 1,5358 euro. In caduta anche Banco BPM (-2,15%) che rimane al centro del possibile risiko bancario. Oggi sono infatti arrivate nuove indiscrezioni stampa che vedono l’istituto guidato da Giuseppe Castagna valutare, oltre all’opzione Credit Agricole per un’operazione di integrazione con la sua controllata italiana, anche le piste che portano alla fusione con Unicredit o BPER Banca. Per gli analisti si tratta di ipotesi che hanno senso da un punto di vista industriale, sebbene il ceo di Unicredit Jean Pierre Mustier abbia più volte negato ufficialmente ogni interesse verso operazioni di M&A. “Banco BPM sembra essere al centro del processo di consolidamento in Italia e riteniamo che i prezzi correnti di mercato non incorporino ancora alcun premio M&A”, asserisce Banca IMI.
Tra gli altri titoli si segnalano i forti cali di Pirelli (-4,05%) e Leonardo (-4,77%).