Rebus privatizzazioni da 18 miliardi per Gualtieri, torna il Piano Capricorn
Roberto Gualtieri, neo ministro del’Economia, dovrà subito fare i conti con il delicato dossier privatizzazioni, che ha visto il suo predecessore Giovanni Tria promettere a Bruxelles l’incasso di 18 miliardi entro il 2019 in modo da tenere sotto controllo il debito pubblico. A oggi, rimarca un articolo di Repubblica a firma Sergio Rizzo, non è stato incassato neppure un euro.
Una via d’uscita potrebbe essere lo schema messo a punto dall’amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, conosciuto come “Piano Capricorn”. Ossia il trasferimento alla stessa Cassa delle restanti partecipazioni detenute dal ministero dell’Economia: operazione strategica, capace di ricostruire qualcosa di simile alle vecchie partecipazioni statali, più che finanziaria.
La lista delle partecipazioni in società quotate che il Tesoro ha in pancia annovera Eni, Leonardo, Poste italiane, Enav e Montepaschi e considerando la loro capitalizzazione si arriva a una dozzina di miliardi. L’articolo di Repubblica ricorda poi che ci sarebbe anche il 23,59% dell’Enel, che vale una quindicina di miliardi. Ma già diversi anni fa l’Antitrust impose alla Cassa di liberarsi del 10% della società elettrica giudicando incompatibile la partecipazione nell’Enel e in Terna.