Rientro al lavoro post Covid-19, cosa cambierà?
Ora che la Fase 2 è iniziata, ci si interroga su come sarà il lavoro a livello organizzativo e pratico. Certamente, l’esperienza dell’emergenza ha reso evidente come lo smart working sia fattibile, senza incidere sulla performance dei dipendenti, anzi. Per questa ragione, la maggior parte degli italiani vorrebbe che la possibilità di lavoro da casa prosegui anche in futuro, con risparmi di tempo e di costo. Senza contare gli effetti benefici sull’ambiente. E’ ciò che emerge dal sondaggio condotto da EasyHunters: il 56% preferirebbe continuare a lavorare da remoto.
Molti (l’83%) vorrebbero avere, anche in futuro, la possibilità di continuare (per qualche giorno alla settimana) in questo modo. L’80% degli intervistati, inoltre, è convinto che questa modalità non abbia alcun impatto sulle performance, anzi. Il 90% dei dipendenti interpellati, inoltre, chiede alle aziende ripensare all’organizzazione aziendale, agli spazi e all’uso di dispositivi per poter lavorare meglio, anche lontani dagli uffici. “Si tratta di un dato molto significativo di cui dovremo per forza tenere conto, anche una volta finita l’emergenza, per il benessere e la soddisfazione di chi lavora insieme a noi”, ha sottolineato Francesca Contardi, Managing Director di EasyHunters.
Quali sono le paure dei lavoratori?
Il timore principale è nella presenza di colleghi asintomatici (64,7%), seguito dalla possibilità di contagiarsi prendendo i mezzi pubblici (40%). Per risolvere questo problema, quindi, la maggior parte delle persone ha dichiarato che userà l’auto privata (68,9%), il 4,9% le biciclette e il 13% circa si sposterà a piedi (13,6%) o con i mezzi pubblici (12,6%). Nessuno, infine, opterà per car sharing o sistemi simili.
Come cambieranno le nostre abitudini e i nostri rapporti con colleghi e fornitori?
Per il 68,6% dei rispondenti la stretta di mano sarà bandita per molto tempo. Il 70% dichiara, inoltre, che indosserà la mascherina e solo il 31,4% i guanti.