Rimbalzano le Borse europee, ma timori su vicenda Russia-Ucraina restano alti
Rimbalzo in avvio di contrattazioni per le principali Borse europee in scia alla chiusura positiva di Wall Street e dei listini asiatici (Tokyo ha chiuso con un +1,95%). Dopo lo scivolone della vigilia, fioccano i segni positivi: il Dax sale di oltre l’1%, mentre il Cac40 mostra una crescita dello 0,96% e il Ftse 100 segna un aumento dell’1,03 per cento.
Il contesto resta tuttavia incerto, con le preoccupazioni per la vicenda Russia-Ucraina che ieri ha scosso i mercati. Il Cac40 è sceso del 3,83% e lo Stoxx 600 del 3,28%, entrando entrambi in fase di correzione, ovvero un calo di oltre il 10% rispetto al loro ultimo massimo. Ieri l’Unione europea ha annunciato un secondo pacchetto di sanzioni contro la Russia di Vladimir Putin. Dal comunicato emerge che le misure punitive colpiranno il settore finanziario, quello energetico e dei trasporti, e anche i visti di alcuni oligarchi russi.
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha commentato le sanzioni mettendo in evidenza anche il bando di alcune esportazioni, “che colpirà il settore petrolifero, rendendo impossibile per la Russia rinnovare le proprie raffinerie”. Bruxelles ha anche deciso di vietare la vendita di aerei e attrezzature alle compagnie aeree russe. Inoltre, il 70% del settore bancario russo sarà colpito dalle sanzioni, così come anche alcune società russe controllate da Mosca.
Tuttavia, sia l’Europa che gli Stati Uniti non hanno preso la decisione di lanciare l’arma nucleare finanziaria contro Putin, quella che avrebbe coinciso con l’estromissione delle banche russe dal sistema internazionale dei pagamenti SWIFT, che viene utilizzato da banche e istituzioni finanziarie per le transazioni internazionali. Diversi funzionari europei hanno sottolineato che l’esclusione della Russia al sistema SWIFT potrebbe avere ripercussioni sull’intera economia globale. Proprio per questo, le sanzioni vengono considerate dagli analisti meno gravi del previsto, facendo scongiurare il peggio ai mercati. Possibili nuovi sviluppi potrebbero giungere oggi le riunioni straordinarie di Eurogruppo ed Ecofin.
“L’escalation delle tensioni geopolitiche tra Russia e Ucraina accresce l’incertezza sull’outlook globale in un momento in cui le banche centrali stanno introducendo azioni per contrastare le pressioni inflazionistiche – commentano da Amundi -. L’impatto del conflitto tra Russia – Ucraina si vedrà prima di tutto sulla fiducia e sui prezzi delle materie prime in un contesto inflazionistico già surriscaldato. Il rischio di stagflazione a livello globale è ora più elevato (il fattore inflazione si rafforza mentre il fattore crescita si indebolisce), mentre la Cina è relativamente isolata da tutto questo, rafforzando ulteriormente il ruolo di diversificazione degli asset cinesi”.
Intanto dal fronte macro sono attese alcune indicazioni. L’agenda macro-odierna prevede nel corso della mattina la pubblicazione dei vari indici di fiducia in Italia ed Eurozona, mentre nel pomeriggio dagli Stati Uniti giungeranno il deflatore PCE dei consumi, i redditi e le spese delle famiglie, oltre che gli ordini di beni durevoli.