Rischio politico turba Piazza Affari, Unicredit chiude a oltre -3%
Continua la settimana negativa per Piazza Affari che inanella la terza seduta consecutiva in rosso. L’indice Ftse Mib ha chiuso a 23.706 punti (-0,58%), sottoperformando rispetto agli altri maggiori indici azionari europei. Debolezza che ha coinvolto anche i Btp con spread in allargamento fino a 170 pb. A pesare è l’improvviso cambio al vertice del M5S, con il passo indietro di Luigi Di Maio. Gli operatori, inoltre, restano in attesa delle elezioni regionali di domenica prossima e di vedere se avranno o meno ripercussioni sull’esecutivo.
Sul parterre di Piazza Affari l’aumento del’incertezza politica ha frenato soprattutto il settore bancario con Unicredit scivolata indietro del 3,26%, Bper del 2,81% UBI per 2,38%. Molto male anche Banco BPM (-2,8% a 2,01%) che ieri sera ha annunciato la lista dei candidati per il rinnovo del cda. Come da attese c’è la novità Massimo Tononi per la presidenza del nuovo cda di Banco BPM. Confermato invece l’ad Giuseppe Castagna.
Tra le big di Piazza Affari ha ritracciato dell’1,14% Eni, male anche il peso massimo Enel (-0,84%).
Volgendo lo sguardo ai migliori di giornata oltre +2,5% per Azimut. Chiusura a +2,15% invece per Atlantia che con l’uscita di scena di Di Maio potrebbe vedere aumentare le possibilità di una negoziazione in seno al governo che eviti la revoca della concessione autostradale ad Autostrade.