Risiko banche, partita Carige vinta da Bper. Ma ‘Crédit Agricole rimane in agguato in Italia’
Niente Carige per Crédit Agricole, ma la banca “rimane in agguato in Italia”, pronta a tastare il terreno e a fiutare nuovi affari nel sistema bancario del made in Italy. Lo ha scritto il quotidiano francese Les Echos nell’articolo “Crédit Agricole reste aux aguets en Italie après l’arbitrage sur Carige”.
Nelle ultime settimane, prima che la scelta dell’Fitd, principale azionista di Carige con una quota dell’80%, ricadesse su Bper, si era parlato anche dell’interesse di Crédit Agricole per Carige, tanto che, a fronte della possibile “discesa dei francesi” di cui molto si era scritto e anche paventato, erano scesi in campo anche alcuni politici di Lega e M5S, ergendosi a paladini dell’italianità dell’istituto ligure.
Il mercato stesso aveva scommesso su una sfida aperta tra Bper e la banca franco-italiana guidata da Giampiero Maioli.
Sia il Sole 24 Ore che il Messaggero avevano riportato indiscrezioni su contatti tra il Credit Agricole e il Fondo Interbancario di tutela dei depositi, dunque di riapertura dei canali.
Il Messaggero aveva fatto riferimento anche all’arrivo di un regalo, per Carige, da parte della Befana, così scrivendo:
“La Befana porta il dono di una seconda offerta per Carige che riapre i giochi sul futuro dell’istituto ligure. Ieri il Credit Agricole Italia, sesto gruppo italiano, 1300 filiali, ha rotto gli indugi, dopo mesi e mesi di indiscrezioni, presentando un’offerta condizionata al Fondo interbancario (…) L’Agricole avrebbe al suo fianco gli advisor storici: JP Morgan e BonelliErede”.
Il quotidiano romano aveva riportato poi dettagli sull’offerta di Crédit Agricole al Fondo, che sarebbe stata sempre di 1 euro (come nel caso di Bper, in stile dunque Intesa-banche venete) per il controllo di Carige e, subordinatamente all’effettuazione di una due diligence, di una richiesta al Fondo di una dote dell’ordine di 700 milioni (tetto massimo previsto dallo statuto del Fondo stesso).
E invece, alla fine, non se n’è fatto più niente. Nessun duello per la conquista di Carige, anche perchè Bper, alla fine, ha migliorato la sua proposta iniziale; e l’Fitd ha preferito la sua offerta alle altre arrivate sul suo tavolo.
Nel comunicato del Fondo, si legge che l’Fitd ha concesso a “Bper Banca un periodo di esclusiva per la finalizzazione della cessione della partecipazione detenuta in Banca Carige”, a seguito di una “valutazione comparativa delle offerte non vincolanti ricevute e di un articolato processo di valutazione con interlocuzioni e approfondimenti condotti con un numero considerevole di soggetti potenzialmente interessati all’acquisto della partecipazione detenuta dal FITD e dallo Schema Volontario in Banca Carige (79,99%)”.
Secondo quanto riporta Les Echos, dopo il rilancio dell’offerta da parte di Bper, le condizioni erano diventate troppo esose per Credit Agricole. L’agenzia di stampa AdnKronos ha riportato il retroscena, sulla base di quanto scritto dal quotidiano francese:
“Le condizioni finanziarie erano diventate troppo aggressive per il Crédit Agricole”.
Inoltre, “l’acquisizione di attori italiani da parte di gruppi francesi resta un tema sensibile”, riferisce un’altra fonte.
“Il Crédit Agricole si è posizionato su Carige in modo abbastanza opportunistico dopo l’acquisizione di Creval. La Banca punta a proteggere e a rafforzare le sue quote di mercato di fronte alla concorrenza. La qualità della clientela, in particolare delle pmi, era molto interessante. Ma non era un ‘must have'”, spiega a ‘Les Echos’ una persona vicina al dossier”.
“Per il Crédit Agricole- scrive ancora il quotidiano economico francese secondo quanto riportato dall’agenzia AdnKronos- “l’Italia costituisce il secondo mercato domestico dopo la Francia. Il mercato italiano genera ormai intorno al 15% dell’utile netto annuo del Crédit Agricole Sa. Puntando sulla crescita organica in Italia, il gruppo francese resta in agguato”.
Tre le condizioni che dovrebbero, secondo i francesi, essere soddisfatte: 1) l’acquisizione dovrebbe permettere di guadagnare quote di mercato; la qualità degli attivi dovrebbe essere reale; e il prezzo dovrebbe essere interessante”-