Salvini sfida Ue e mercati: presenta proposta flat tax e su spread: ‘Torniamo ai tempi di Soros?’
Il vicepremier parla a ruota libera, continuando a sfidare le regole di Bruxelles sui conti pubblici, e a testare la pazienza del commissario Ue alle Finanze Pierre Moscovici, che poco fa aveva mostrato un atteggiamento conciliante, affermando di non spingere per l’applicazione delle sanzioni. Nelle ultime ore, lo spread era stato interessato da una impennata sulla scia di alcune indiscrezioni secondo cui Roma rischierebbe una multa da 3,5 miliardi di euro per non aver rispettato le regole sul debito e sul deficit stabilite dai piani alti dell’Ue.
Salvini tuttavia continua, attraverso una diretta Facebook, a sfidare l’Ue e i mercati, confermando l’intenzione di lanciare la flat tax, per un valore di 30 miliardi di euro:
“Questa è la proposta documentata centesimo per centesimo che siamo pronti a portare in Consiglio dei ministri, studiata nel dettaglio dagli economisti della Lega: con 30 miliardi di euro si fa la riduzione fiscale, la tassa piatta sui redditi delle imprese e delle famiglie almeno fino a 50mila euro”.
Ma il ministro dell’Interno e leader della Lega continua a parlare anche di spread: “Il debito scende se gli italiani lavorano”.
“Lo spread a 290? Adesso il Pd dice che gli italiani hanno sbagliato a votare, che siete diventati tutti fascisti, populisti, razzisti, sovranisti e fate aumentare lo spread. Ma lo spread aumenta se qualcuno ha convenienza che gli italiani restino vincolati a regole vecchie, sotto scacco della disoccupazione e della paura”.
Per questo la Lega propone una “conferenza intergovernativa sul futuro dei nostri figli e la possibilità di spendere”.
“L’Italia ha una economia sana.Gli imprenditori, gli ingegneri, i medici, gli insegnanti, gli operai italiani, a parità di condizioni sono fra i migliori al mondo. Ma dobbiamo essere messi in condizione di competere. Siamo tutti uguali? Siamo tutti figli della stessa mamma e dello stesso papà? Siamo in Europa? Non si capisce perché qualcuno debba speculare sull’Italia. Torniamo ai tempi di Soros? Della speculazione sulla pelle di un paese?”.
Ancora, Salvini afferma che “il numero magico non è il 3, il 2 o il 4 per cento, è il tasso di disoccupazione: finchè non scende al 5 per cento abbiamo il diritto di investire” Insomma, “la proposta sarà che i parametri europei non siano solo quelli freddi della finanza, che non funzionano: mettiamo al centro la disoccupazione”, al posto del rapporto deficit-Pil.