Scope Rating: crisi di governo mette in secondo piano la pandemia, disavanzo al 9% e debito pubblico quasi al 160% del Pil nel 2021
“Le istituzioni europee potrebbero essere preoccupate che i partiti politici italiani siano coinvolti in controversie di potere interno piuttosto che concentrarsi sull’affrontare la pandemia e mettere a frutto la grande quantità di risorse che i partner europei hanno affidato al paese”, afferma Giacomo Barisone di Scope Ratings. “Il paese è uno dei principali beneficiari del fondo di recupero dell’UE Next Generation con prestiti e sovvenzioni stanziati per circa 209 miliardi di euro”.
Finora, le tensioni politiche non hanno avuto un impatto significativo sulla fiducia degli investitori, a differenza delle precedenti crisi politiche italiane, a causa delle politiche monetarie favorevoli della BCE. Il differenziale tra i rendimenti dei titoli di Stato italiani a 10 anni e quello dei bund tedeschi è salito a circa 120 pb prima di scendere a circa 114 pb, lasciando l’Italia in grado di indebitarsi a tassi quasi record.
Sullo sfondo rimane la pandemia che si sta ancora diffondendo rapidamente. Il governo italiano ha infatti esteso lo stato di emergenza fino alla fine di aprile con l’aumento delle vaccinazioni. La spesa pubblica legata alla pandemia, compreso un pacchetto di sostegno aggiuntivo di 32 miliardi di euro (1,8% del PIL) annunciato la scorsa settimana, e un deficit fiscale più ampio continuano a influenzare negativamente le prospettive per le finanze pubbliche italiane. Scope Ratings prevede un disavanzo di bilancio di circa il 9% del PIL quest’anno, dopo l’11,5% stimato nel 2020, con un debito pubblico che aumenterà fino a quasi il 160% del PIL e continuerà a crescere in seguito, sottolineando l’urgenza di affrontare tempestivamente la crisi della sanità pubblica.