Scoppia tensione Covid, Stati Uniti sconsigliano viaggi in Cina: figli vengono separati dai genitori
Il dipartimento di Stato americano ha ordinato a tutti i funzionari governativi Usa presenti a Shanghai per ragioni non legate all’emergenza di lasciare la città, a causa dell’aumento dei casi di Covid, consigliando al contempo ai cittadini Usa di riconsiderare eventuali viaggi in Cina. E’ quanto emerge da un annuncio datato 11 aprile.
“Riconsiderate l’ipotesi di fare viaggi nella Repubblica Popolare della Cina, a causa delle regole arbitrarie locali e per le restrizioni legate al Covid-19 – si legge nella nota del dipartimento di Stato Usa – Non fate viaggi nella Regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare della Cina, nella provincia di Jilin, nella città di Shanghai, a causa delle restrizioni legate al Covid, che includono il rischio che i genitori vengano separati dai figli”, si legge ancora.
Gli Stati Uniti avevano già lanciato un avvertimento l’8 aprile scorso, parlando di “applicazione arbitraria delle leggi locali” e di restrizioni lanciate per arginare i casi di Covid-19.
Dal canto suo, il governo di Pechino si è detto “molto insoddisfatto”, aggiungendo di “opporsi fermamente” alle “accuse senza fondamento” da parte degli Stati Uniti relative alla politica di gestione cinese del Covid.
La scorsa settimana, riporta la Cnbc, le autorità di Shanghai hanno allentato alcune misure di quarantena che includevano di fatto che i figli venissero separati dai genitori. La città ha poi annunciato un graduale allentamento del lockdown imposto per frenare i contagi, in quella che è l’ondata di infezioni Covid peggiore dal 2020.
Di certo, il caso Covid non è d’aiuto alle relazioni tra l’amministrazione di Joe Biden e quella cinese di Xi Jinping, proprio in un momento in cui l’Occidente chiede a gran voce alla Cina di prendere una posizione più dura nei confronti della Russia di Vladimir Putin, a causa dell’invasione dell’Ucraina.