Siccità e il Reno in secca: la minaccia che pende sull’economia tedesca (analisti)
“Le autorità europee e il settore industriale hanno avvertito che il Reno, una delle principali vie d’acqua in Europa, è molto vicino alla chiusura al traffico commerciale per via dei bassissimi livelli d’acqua causati dalla siccità. Il Reno potrebbe quindi diventare un collo di bottiglia nella distribuzione tedesca, ostacolando i grandi flussi di gasolio e carbone”. Comincia così l’analisi di John Plassard, director & investment specialist del Gruppo Mirabaud, che ricorda il Reno rappresenta una delle rotte di navigazione più importanti d’Europa. Circa l’80% del trasporto merci per vie navigabili interne dipende da questo fiume, che attraversa grandi città e porti come Colonia, Düsseldorf, Rotterdam e Basilea. È particolarmente importante per il trasporto di prodotti agricoli e materie prime, come carbone e petrolio, e per la produzione di prodotti chimici.
“Negli ultimi anni, il settore manifatturiero tedesco ha subito forti pressioni quando il livello delle acque del fiume era basso. Gli analisti temono che l’economia tedesca stia scivolando in una recessione a causa di un contesto caratterizzato da inflazione elevata e crescita ridotta, da difficoltà nella catena di approvvigionamento e da pressioni dovute alla guerra in Ucraina, in particolare nel settore energetico – spiega l’esperto di Mirabaud -. Gli industriali tedeschi prestano ora quasi lo stesso grado di attenzione al livello giornaliero dei fiumi e alla quantità di gas proveniente dalla Russia (20%, ovvero 33 milioni di metri cubi). I bassi livelli d’acqua osservati in passato hanno dimostrato l’impatto negativo che questi possono avere sull’economia”.
Un’analisi condotta dal Kiel Institute per misurare l’impatto economico legato ai bassi livelli d’acqua ha mostrato che in un mese di livelli d’acqua al di sotto della soglia dei 78 cm, la produzione industriale tedesca è circa l’1% inferiore rispetto a un mese con livelli d’acqua regolari. Nell’analisi del 2020, l’Istituto ha affermato che i bassi livelli d’acqua causano interruzioni dei trasporti che a loro volta innescano un calo economicamente significativo dell’attività. John Plassard indica che i risultati dimostrano infatti che in un settore molto piccolo dell’economia, come quello della navigazione interna, fattori esogeni possono amplificarsi e avere effetti significativi a livello macroeconomico. Questo fenomeno è noto come “Effetto Farfalla (Butterfly Effect)”. Inoltre, si teme che questa volta l’impatto economico possa essere peggiore, perché le catene di approvvigionamento sono già state messe a dura prova dalla pandemia di Covid-19, dalla guerra in Ucraina che minaccia l’approvvigionamento energetico della Germania e dall’aumento dell’uso di chiatte più grandi (con pescaggio maggiore) sul fiume.
“Sono in corso progetti per realizzare chiatte e navi a pescaggio ridotto, nonché per modificare il letto del Reno e prevedere meglio i livelli dell’acqua dopo la crisi del 2018, ma queste misure tardano a concretizzarsi. Bloomberg fornisce informazioni precise sulle aziende più colpite dalla “chiusura” del Reno. I più importanti produttori quotati con impianti lungo o vicino al Reno sono BASF, Wacker, EMS-Chemie, DSM, Umicore, Akzo-Nobel e Celanese. Le materie prime includono prodotti chimici, detriti, sabbia, carbone, metalli e prodotti a base di oli minerali. Il ridimensionamento del Reno non poteva arrivare in un momento peggiore dal punto di vista economico”, conclude l’esperto.