Sky Italia: lavoro da remoto anche dopo emergenza, firmato accordo con i sindacati anche su isopensione
E’ stato firmato fra l’azienda Sky e i sindacati l’accordo sperimentale che regolamenterà il lavoro da remoto nella fase post emergenziale. Nel dettaglio, l’accordo prevede un massimo di 12 giornate al mese lavorabili al di fuori dell’azienda, introducendo un giorno al mese dedicato alla formazione da effettuarsi da remoto. Si tratta di un segnale importante che introduce una sorta di “diritto” al lavoro agile indipendentemente dalla professione svolta, un salto culturale significativo per il settore.
Per tutti gli altri profili è stata inserita la facoltà dei singoli lavoratori di decidere, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale attualmente in vigore, quanti giorni lavorare fuori azienda nel limite massimo stabilito per i vari profili (12 giorni al mese per i non turnisti e per il customer care, 8 per i turnisti). Ulteriori giorni al mese vengono riconosciuti per casi di particolare disagio.
Insieme all’accordo sul lavoro agile è stato firmato un accordo che garantisce alle persone che usciranno in isopensione (lo scivolo pensionistico per l’esodo dei lavoratori più anziani, che permette di andare in pensione in anticipo e che viene pagato interamente dall’azienda) un sistema di integrazione al reddito che garantirà la piena tenuta economica fino al raggiungimento della effettiva pensione.
Questo accordo è stato raggiunto ieri, alla vigilia del confronto odierno tra Sky e sindacati sul prossimo modello organizzativo alla luce di quanto avvenuto sui diritti di trasmissione del campionato di calcio.