S&P taglia outlook su Italia: riforme a rischio
Standard & Poor’s (S&P) ha rivisto al ribasso l’outlook sull’Italia che passa da “positivo” a “stabile”, mentre il rating è stato confermato a BBB. Decisione dettata principalmente dagli ultimi sviluppi politici con le dimissioni del premier Mario Draghi e lo scioglimento anticipato delle Camere con elezioni indette per il prossimo 25 settembre. Incertezza politica che potrebbe spostare “l’attenzione da riforme chiave e pesare ulteriormente sulla fiducia e sulla crescita in un momento di elevata incertezza”, dice S&P.
In generale l’outlook stabile riflette i rischi per l’economia e le finanze pubbliche italiane derivanti da un rallentamento o un’inversione nell’attuazione di riforme critiche, comprese quelle legate agli esborsi programmati del dispositivo dell’UE per la ripresa e la resilienza (PNRR). La revisione delle prospettive riflette anche la combinazione di elevata inflazione e rischi per l’approvvigionamento energetico dell’Italia, che rendono difficile prevedere l’andamento futuro delle finanze pubbliche e dell’economia. Questi sono in parte compensati dal ricco settore privato diversificato dell’Italia, dalla sua appartenenza all’Unione economica e monetaria e dalla solidità del bilancio esterno dell’economia.