Spettro seconda ondata Covid affonda le Borse, a Milano debacle di tutte le big
Piazza Affari si rimangia buona parte dei cospicui guadagni messi a segno nel primo scorcio di giugno. Oggi è tornato prepotente il risk-off sui mercati complice il timore che arrivi una seconda ondata di coronavirus negli Usa dopo che il Texas ha registrato 2.504 nuovi casi (variazione giornaliera più elevata da quando è iniziata la pandemia). Il mercato è stato deluso anche dall’outlook economico molto cauto della Fed.
Il Ftse Mib ha così chiuso a -4,81% a 18.806 punti con tutti i 40 titoli che in calo. Ribassi sostenuti soprattutto per industriali, bancari ed energy. Tra le big del listino milanese si segnala il calo del 7,7% di FCA, così come per la holding Exor. Su Fca tiene banco il nodo antitrust Ue, con la possibile apertura di un’indagine legata alla fusione con PSA. L’istruttoria Antitrust Ue, che potrebbe durare 4 mesi, rischia infatti di mettere a rischio la tempistica della fusione, la cui finalizzazione è attesa nella prima metà del 2021.
Ha fatto peggio CNH (-11,82% a 5,926 euro) in scia all’esposizione sul mercato Usa e anche allo sgonfiarsi dell’effetto Nikola, startup Usa partecipata al 7% da CNH e le cui quotazioni sono scese del 18% ieri complici le contromosse di Tesla e Ford sul fronte dei camion ibridi.
A Piazza Affari sbandamento vistoso anche per i titoli del comparto oil con chiusura a -7,03% di ENI a 8,58 euro e -7,51% per Saipem. A deprimere il comparto ha contribuito anche il forte calo delle quotazioni del petrolio tra timori seconda ondata di coronavirus e balzo maggiore del previsto delle scorte di greggio negli Usa.
Molto male oggi anche Telecom Italia a -8,21% a quota 0,341 euro; oltre -9% anche per Atlantia nel giorno del cda chiamato ad approvare i conti del primo trimestre 2020.
Seduta da dimenticare per le banche. La peggiore è stata Unicredit arrivata a cedere il 7,87% e scivolata sotto la soglia degli 8 euro. Calo simile per Banco BPM (-7,82%). Gli analisti di Banca IMI hanno rimosso la raccomandazione buy sul titolo scendendo ad ‘add’ con prezzo obiettivo limato da 2,1 a 1,64 euro.