Stati Uniti: inflazione è destinata a crescere ancora, altre tre strette sui tassi (analisti)
Nel mese di aprile il tasso di inflazione statunitense ha segnato un incremento mensile dello 0,2% in versione completa e dello 0,1% in quella ‘core’, al netto cioè delle componenti più volatili (consenso a +0,3 e +0,2 per cento). Su basse annua, il primo è salito dal 2,4 al 2,5 per cento mentre il secondo si è confermato al 2,1%.
“Ci attendiamo ulteriori spinte rialziste e stimiamo che il CPI (Consumer Price Index, ndr) approcci quota 3% con l’indice core al 2,5% entro l’estate alla luce degli incrementi dei prezzi dei prodotti energetici, dei piani tariffari per la telefonia mobile e delle importazioni”, ha commentato James Knightley di ING. Inoltre, l’esperto stima rialzi anche nel comparto servizi, “grazie a una crescita dei prezzi delle assunzioni”.
Su queste basi, Knightley ritiene che il consenso di mercato per il CPI sia troppo basso visto che “con un’attività economica robusta spinta dai tagli fiscali e con un mercato del lavoro in salute esiste il rischio di una ri-calibrazione del mercato”.
Lato Fed, Knightley si attende altri tre incrementi dei tassi nel 2018, uno per trimestre, con il tasso dei decennali che nel secondo semestre dovrebbe salire in quota 3,25-3,5 per cento.