Stm ed Enel ruggiscono sul Ftse Mib, Unicredit (-3%) non digerisce la maxi-perdita 2020
Sotto la spinta di Wall Street, che in avvio ha aggiornato i massimi storici, anche Piazza Affari ha ritrovato la via dei rialzi dopo due sedute interlocutorie. Il Ftse Mib archivia così la penultima seduta della settimana in rialzo dello 0,18% a 23.307,24 punti. Dal fronte macro spicca il dato sulle nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, pari a +793mila nell’ultima settimana (il consensus Bloomberg indicava invece un dato a quota +760mila unità). In Europa, le indicazioni della Commissione UE vedono un miglioramento delle stime per il 2020, mentre sono state ridotte le proiezioni relative all’anno in corso.
Sul parterre milanese spicca l’oltre -3% odierno di Unicredit all’indomani della diffusione dei conti 2020, chiusi in perdita per 2,8 mld di euro. Delusione dalle risultanze del quarto trimestre, chiuso in rosso di ben 1,179 miliardi, peggio dei -649 milioni del consensus. Riguardo ai dividendi, UniCredit ha proposto una combinazione della distribuzione ordinaria e di quella straordinaria pari a una remunerazione di capitale complessiva agli azionisti di 1,1 miliardi nel 2021, costituita da 0,8 miliardi di riacquisti di azioni proprie e 0,3 mld di dividendi in contanti. La distribuzione ordinaria sarà di 447 milioni, di cui 268 milioni in cash (dividendo per azione di 0,12 euro, 1,4% yield) e un buyback per 179 milioni (quest’ultima soggetta ad autorizzazione) ad aprile, sulla base della raccomandazione BCE. Equita SIM spiega che la distribuzione comporta uno yield complessivo del 5,5%, superiore all’attesa di 364 milioni (interamente cash). La distribuzione straordinaria è invece di ulteriori 652 milioni, interamente via buyback.
Tra i segni più si segnala invece il +3,63% di STM. L’Unione Europea starebbe considerando di costruire una foundry avanzata, per produrre semiconduttori con caratteristiche più piccole di 10 nanometri, ed eventualmente fino a 2 nanometri con l’obiettivo di ridurre la dipendenza da paesi come Taiwan.
Per raggiungere questi obiettivi, la Commissione europea ha detto che lancerà un’alleanza europea sulla microelettronica, che probabilmente includerà i maggiori produttori di chip e possibilmente anche i produttori di automobili e le compagnie di telecomunicazioni. Il lavoro tecnico è in corso per tracciare un piano per l’alleanza, ma le discussioni iniziali sui piani di fabbricazione avrebbero già avuto luogo. Secondo Bloomberg, l’alleanza potrebbe essere finanziata con 30 miliardi di euro tramite contributi dagli Stati membri e dalle società.
TRa i migliori spicca anche oggi Mediobanca (+1,38%), così come Interpump (+2,45%), InWit (+1,38%) ed Hera (+1,23%). Spicca poi il balzo di Enel (1,73%), titolo di maggior peso di tutto il Ftse Mib. Ieri il MInistero dell’Ambiente ha trasmesso all’UE la strategia energetica al 2050 che fissa la traiettoria per il raggiungimento della neutralità climatica. Tre le direttrici fondamentali della Strategia Nazionale di lungo periodo: riduzione della domanda di energia, grazie soprattutto al calo della mobilità privata e dei consumi in ambito civile; decisa accelerazione delle rinnovabili e della produzione di idrogeno; potenziamento e miglioramento delle superfici verdi, per aumentare la capacità di assorbimento di CO2.