Supply chain: interruzioni avrà impatto su imprese e famiglie ancora significativo nella prima metà del 2022
L’impatto delle interruzioni della catena di approvvigionamento su imprese e famiglie rimarrà probabilmente significativo nella prima metà del 2022. Mentre la seconda metà potrebbe portare un po’ di sollievo se la Cina dovesse allentare le sue politiche di zero-Covid e di razionamento dell’energia e se la carenza di manodopera negli Stati Uniti dovesse diminuire, la guerra della Russia in Ucraina e le risposte alle sanzioni hanno portato a ulteriori interruzioni. Così Lillian Lin, Investment Grade Portfolio Manager di PIMCO ricordando che le aziende statunitensi hanno preso diverse misure per affrontare i problemi della catena di approvvigionamento, tra cui il noleggio di navi da carico, la deviazione delle spedizioni verso i porti più piccoli lungo le coste e un maggiore ricorso al trasporto aereo.
La Cina è stata una parte fondamentale delle catene di fornitura globali per decenni, ma la recente crisi, causata in parte dalla pandemia, sta portando le aziende a riflettere su come è possibile mitigare gli shock di fornitura in futuro, riducendo la dipendenza da determinati paesi e diversificando la loro platea di fornitori. “Nel breve periodo, conclude l’analista, crediamo che le esportazioni cinesi continueranno ad essere sostenute dalla resiliente catena di approvvigionamento del paese. Tuttavia, nel lungo periodo, dato che la Cina cerca di scalare la catena del valore, una certa migrazione della catena di approvvigionamento fuori dalla Cina è inevitabile. Tale migrazione si nota in particolar modo nel ritardo della crescita delle esportazioni di cellulari rispetto ad altri prodotti elettronici, con vendite di smartphone dominate dai marchi locali.