TIM, lettera addio di Gubitosi da carica AD: ‘azienda con grandi professionalità ma stanca per tanti cambiamenti governance’
“Care colleghe e cari colleghi, come sapete lascio la carica di amministratore delegato di questa splendida azienda”. Così l’ormai ex amministratore delegato di TIM Luigi Gubitosi apre la lettera inviata ai dipendenti, dopo che il cda straordinario di Telecom Italia ha accettato la sua decisione di rimettere le deleghe al consiglio, facendo un passo indietro.
“Ciò a cui tengo di più in questo momento è salutare tutti voi, idealmente uno ad uno, e ringraziarvi per l’intensa esperienza vissuta in Tim. Abbiamo iniziato a lavorare insieme tre anni fa. Ho scoperto sin dai primi giorni un’azienda con grandi professionalità e competenze preziose, ricca di tecnologia, innovazione e spirito di servizio verso i clienti e il Paese, ma anche stanca per le numerose vicende societarie e i tanti cambiamenti di governance che, come testimoniano le vicende più recenti, si susseguono ancora con troppa frequenza”.
“Per questo motivo l’obiettivo principale e più urgente per me è stato, sin dal primo giorno, quello di rilanciare la nostra azienda partendo dalle persone e dal loro desiderio di far riconoscere a Tim quel ruolo e quella visibilità che merita. Ho cercato di risvegliare l’orgoglio e il senso di appartenenza di Tim e credo di esserci riuscito. Prova ne sono i risultati in forte crescita di anno in anno dell’engagement survey, che misura il livello di soddisfazione delle persone di Tim per il proprio lavoro. Li vedrete crescere, ancora una volta, anche nella rilevazione del 2021. È un riscontro che testimonia il grande amore di tutti voi per questa azienda e la partecipazione attiva a quella ripartenza che con il management abbiamo progettato e perseguito. In sintesi, io credo in Tim ma quello che più conta è che ci credete anche voi”.
“In questi anni – ha continuato Gubitosi – ci siamo impegnati per riportare Tim alla guida della digitalizzazione e modernizzazione del Paese, investendo sull’innovazione delle tecnologie e sulla copertura in fibra dei Comuni italiani. Abbiamo inoltre lavorato sul nostro brand, con importanti campagne di comunicazione che hanno visto protagonisti anche alcuni di voi. È stato un lavoro corale: tutte le aziende del Gruppo hanno collaborato. Noovle, con i suoi Data Center, è diventata un centro di eccellenza a supporto della trasformazione digitale delle aziende; Olivetti si è trasformata nella digital factory del Gruppo per le soluzioni IoT; Sparkle cresce nella gestione di piattaforme, infrastrutture e servizi globali per la clientela multinazionale; Telsy rappresenta il centro di competenza della cybersecurity; Tim Retail è ormai una grande rete di vendita specializzata in prodotti e servizi Tim; Telecontact, insieme al Customer Service di Tim, assicura un caring di qualità ai nostri clienti. Anche sull’intrattenimento sono stati fatti molti passi avanti, con lo sviluppo dell’offerta di Tim Vision. Posso solo dire che la risposta di ognuno di voi al progetto di rilancio del gruppo è stata sorprendente. La straordinaria professionalità e lo spirito di appartenenza che avete dimostrato hanno dato la loro massima prova nei periodi peggiori della pandemia, in cui nulla si è fermato e il senso di smarrimento e isolamento provato da tanti italiani è stato attenuato dalla resilienza e capacità della nostra infrastruttura, dimostratasi all’altezza della sfida grazie al lavoro di tutti voi. Le persone di Tim hanno continuato a lavorare, la maggior parte da casa ma anche tanti sul campo, potenziando la rete, portando la fibra in migliaia di comuni italiani, lavorando in ospedali e RSA nonostante il potenziale pericolo. Abbiamo consentito ai nostri concittadini di comunicare, di restare in contatto con i loro cari, di lavorare e studiare. Lo abbiamo fatto, e lo facciamo, perché questo è il senso del nostro lavoro, il senso della più grande azienda di tlc del Paese, un’azienda che sento anche mia”.
Si ricorda che il cda del gruppo TIM, in occasione della riunione straordinaria di venerdì scorso, ha accolto la decisione dell’AD Luigi Gubitosi di rimettere le deleghe al consiglio, dicendosi dunque pronto a fare un passo indietro.
“Il consigliere Luigi Gubitosi rimette le deleghe di Amministratore Delegato e lascia la carica di Direttore Generale” e “il Consiglio di Amministrazione avvia le attività per l’esame della manifestazione d’interesse non vincolante di KKR”, si legge nella nota che è stata diramata da Telecom Italia.
“Gubitosi rimane consigliere di amministrazione – si legge nella nota – Su proposta del Comitato Nomine e Remunerazione, in applicazione del Piano di successione della società” è stato nominato direttore generale, Pietro Labriola, che manterrà la carica di CEO della controllata Tim in Brasile.
“Al contempo al presidente Salvatore Rossi sono state attribuite responsabilità e deleghe relative a Partnership&Alliances, Institutional Communications, Sustainability Projects & Sponsorship, Public Affairs, nonché la responsabilità di gestione degli assets e delle attività di Tim di rilevanza strategica per il sistema di difesa e di sicurezza nazionale”.
Il nuovo assetto del gruppo, si legge nella nota diramata venerdì scorso, “garantisce da subito, nell’interesse di tutti gli stakeholder, la piena operatività del gruppo. Assicura, inoltre, in una fase così articolata una guida coesa, salda e determinata nella piena valorizzazione delle capacità operative della società e del posizionamento sul mercato, nel rispetto del ruolo di tutti gli azionisti e degli altri stakeholder coinvolti”.
Intanto il cda prosegue a cercare un successore, assistito dall’advisor Spencer Stuart per “definire una leadership esecutiva di medio termine della società stabile e duratura, che tenga conto dell’evoluzione dell’assetto societario complessivo di Tim e del relativo perimetro di attività”.