Treasuries: il trend dei tassi dopo tonfo post report occupazione Usa
Focus sui Treasuries Usa, dopo il rally di venerdì scorso, quando hanno beneficiato, così come l’azionario, delle indicazioni arrivate dal fronte macroeconomico.
Venerdì scorso è stato pubblicato il report occupazionale Usa del mese di dicembre, da cui è emerso che l’economia Usa ha creato il mese scorso 223.000 nuovi posti di lavoro, lievemente al di sopra della crescita di 200.000 nuovi posti stimata dal consensus di Dow Jones, e che i salari, parametro cruciale per monitorare il trend dell’inflazione, sono cresciuti a un ritmo inferiore alle attese, riportando un aumento dello 0,3% su base mensile, rispetto al +0,4% atteso.
Con gli investitori che hanno scommesso su una Fed meno falco nell’alzare i tassi, i rendimenti dei Treasuries Usa a dieci anni sono crollati di oltre 16 punti base al 3,56%, mentre i tassi dei Treasuries a 2 anni sono capitolati di 18,9 punti base al 4,264%.
I tassi dei Treasuries a 30 anni sono scesi fino a quasi -12 punti base, al 3,68%.
Tra gli effetti, l’allargamento dello spread tra i rendimenti dei Treasuries a 10 anni e quelli dei titoli di stato Usa a tre mesi – l’inversione di questa curva è un altro segnale che anticipa l’avvento di una recessione – , al record negativo dal 1982. Oggi i rendimenti dei Treasuries a 10 anni tornano a salire, in crescita al 3,582%, mentre i tassi dei Treasuries a 2 anni sono in calo al 4,251%.