Trump aggiunge nove paesi nella watch list su manipolazione cambi: presenti anche Italia e Germania
L’amministrazione Usa si è frenata dall’accusare la Cina di manipolare la propria valuta, ma ha inserito comunque il paese in una lista di osservazione, una watch list, insieme ad altri otto paesi: si tratta della Germania, dell’Irlanda, dell’Italia, del Giappone, della Corea del Sud, della Malesia, di Singapore e Vietnam.
I nomi sono stati resi noti dall’amministrazione Usa al Congresso nella giornata di ieri e si riferiscono a tutti quei paesi il cui surplus commerciale nei confronti degli Stati Uniti è attentamente monitorato.
I nomi di India e Svizzera, erano stati rimossi dalla lista lo scorso ottobre.
Successivamente all’annuncio, diverse valute dei paesi inseriti nella lista sono scese.
Lo yuan cinese onshore, per esempio, ha riportato una flessione a 6,9134 nei confronti del dollaro, mentre lo yuan offshore si è indebolito a 6,9274.
Il won sudcoreano, che ha perso parecchio dall’inizio dell’anno a causa dei timori legati alla solidità sia dell’economia sudcoreana che globale, è scambiato a 1.193,73 contro il dollaro, mentre il ringgit malesiano è calato a 4,1940.
Nessun calo invece per l’euro e lo yen. Il primo è in lieve rialzo sul dollaro a $1,1164, mentre la valuta nipponica sale a JPY 109,32 rispetto ai JPY 109,5 della sessione precedente.