Unicredit e Banco BPM guidano exploit banche del Ftse Mib, assist da balzo Treasury e scenari M&A
Scatto nel pomeriggio per il settore bancario che trova sponda nel nuovo rialzo dei rendimenti sull’obbligazionario. I Treasury sono tornati sui massimi annui a 1,6% dopo il rapporto sul mercato del lavoro Usa migliore delle attese (+379 mila le no farm payrolls a febbraio, consensus era +182mila). A Milano spicca il +2,55% di Banco BPM che si giova anche dei rumor stampa secondo cui Banco BPM e Cattolica potrebbero raggiungere a breve un’intesa sul futuro delle due joint venture assicurative. Molto bene anche Unicredit che con un balzo del 2,1% si riporta di slancio sopra la soglia dei 9 euro.
Anche Unicredit guarda con interesse alle possibili ricadute di un accordo Banco-Cattolica. Come sòiegano gli analisti di Equita, l’estensione dell’accordo di bancassurance tra Banco e Cattolica sarebbe inatteso considerando che la banca lombarda aveva esercitato la call option per il riacquisto del 65% della quota di Vera detenuta da Cattolica, con la volontà quindi di sciogliere la jv. La sim milanese ritiene che l’eventuale prolungamento dell’accordo bancassicurativo ridurrebbe le possibilità di un’aggregazione Banco-Bper nel breve termine in quanto il maggior azionista dell’istituto modenese è Unipol che per l’M&A pone la condizione di distribuire i propri prodotti assicurativi da parte del gruppo che si verrebbe a creare. “Nel caso che l’opzione Bper venga meno, aumenterebbero le probabilità di M&A tra il Banco e Unicredit”, asserisce Equita.