Unicredit e Banco deragliano a -3%, Ftse Mib in profondo rosso
Allarme crescita spinge in profondo rosso Piazza Affari. Dopo un avvio in calo di circa mezzo punto percentuale, il Ftse Mib ha progressivamente accelerato al ribasso rimangiandosi il rimbalzo della vigilia. A metà seduta l’indice segna -1,74% a quota 20.185,95 punti, nei pressi dei minimi di periodo toccati a inizio ottava.
A guidare i ribassi sono i titoli del settore bancario: oltre -3,45% per Unicredit, peggior titolo di tutto il Ftse Mib. Calo del 3,03% per Banco BPM, -2,22% UBI Banca, -2,93% Bper e -1,97% Intesa Sanpaolo.
Tra gli altri titoli arrancano Stm (-3,1%) e Atlantia (-1,97%), su quest’ultima il vice premier Di Maio è tornato a sostenere l’avvio della revoca della concessione autostradale.
A rabbuiare l’umore degli investitori oggi sono i deboli riscontri macro che alimentano i timori recessivi a livello globale. IN particola la produzione industriale cinese ha segnato il tasso di crescita più basso dal 2002, mentre la Germania ha visto il Pil scivolare in negativo con il concreto rischio di recessione tecnica se anche il trimestre in corso andrà sotto zero. Rallenta la crescita dell’intera Ue con Pil dell’area euro a +0,2% t/t.