UniCredit, Orcel su Russia: ‘fermo impegno a minimizzare esposizione. Ma imprese europee, molte italiane, ben contente di essere lì con noi’
Così il numero uno di UniCredit, Andrea Orcel, parla dell’esposizione della banca verso la Russia, nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica:
“L’impegno preso mesi fa, di minimizzare l’impatto della Russia sul gruppo e ridurre l’esposizione, resta fermo. Ma la nostra politica di accantonamenti, ben conservativa nel primo trimestre, ha permesso il rilascio delle riserve, e la dinamica dei cambi ha rafforzato il capitale. Abbiamo 1250 imprese europee clienti, molte italiane, ben contente di essere in Russia con noi. Il lavoro fatto per sterilizzare i rischi ha inoltre contribuito ad ampliare le opzioni a nostra disposizione: fino a pochi mesi fa le banche estere in Russia si potevano solo svendere a controparti russe, oggi si vanno aggiungendo candidati di paesi non otili a Mosca. Abbiamo avuto varie manifestazioni di interesse, anche se ci vuole tempo per identificare il partner giusto, fare due diligence, ottenere le autorizzazioni”.
Ieri UniCredit ha diffuso i conti del secondo trimestre, inaugurando la stagione delle trimestrali delle banche italiane: in evidenza il trend dell’utile netto di UniCredit, che si è attestato nel secondo trimestre del 2022 a 2,010 miliardi, in forte aumento su base trimestrale e in rialzo del 94,5 per cento su base annua.
Nelle conference con le agenzie e gli analisti seguita alla pubblicazione del bilancio, Orcel ha sottolineato che UniCredit sta “riducendo l’esposizione così come ci siamo impegnati”, e che “il nostro business in Russia è funzionale”.
“Dal punto di vista economico, finanziario e di capitale l’impatto della Russia sui conti non è una più una preoccupazione per noi – ha puntualizzato Orcel – Siamo impegnati a ridurre gradualmente la nostra esposizione: l’abbiamo ridotta di 2,7 miliardi e continueremo a farlo modo ordinato e razionale. Non abbiamo cambiato la nostra posizione in proposito”.