Unicredit: raggiunto accordo con Koç, ridotta quota nella banca turca Yapi sotto il 32%
Unicredit semplifica la struttura del gruppo, riducendo la partecipazione nella turca Yapi Kredi Bank a una percentuale sotto il 32 per cento. Nel fine settimana la banca di piazza Gae Aulenti ha firmato con il gruppo Koç una serie di documenti relativi all’operazione, inclusi gli accordi per il trasferimento delle azioni e la risoluzione del patto parasociale di Koç Finansal Hizmetleri (KFS), il veicolo attraverso il quale le due hanno condotto le attività bancarie in Turchia a partire dal 2002.
Al termine dell’operazione, che è soggetta ad autorizzazioni regolamentari, il Gruppo Koç acquisirà l’intera partecipazione del 50% di UniCredit nella joint venture KFS, diventandone così l’unico azionista. KFS venderà contemporaneamente il 31,93% e il 9,02% di Yapi Kredi Bank, rispettivamente a UniCredit e Koç Holding. Contestualmente, le parti scioglieranno il patto parasociale di KFS.
Come risultato, al completamento dell’operazione, UniCredit deterrà una partecipazione diretta del 31,93% in Yapi Kredi Bank. Koç Holding e gli azionisti collegati deterranno una partecipazione complessiva, diretta ed indiretta, nella banca turca del 49,99% (di cui il 40,95 per cento indirettamente tramite KFS e il 9,04 per cento direttamente). Il restante circa 18% continuerà ad essere quotato alla Borsa di Istanbul.
Il corrispettivo complessivo per UniCredit, al netto della penale concordata per lo scioglimento anticipato del patto (circa 110 milioni di euro) e di tutte le imposte applicabili che si prevede di pagare a livello di KFS (ovvero circa150 milioni) e liquidate da UniCredit, avrà un impatto di cassa sostanzialmente nullo. L’impatto dell’operazione sul conto economico consolidato, pari a -0,4 miliardi, sarà contabilizzato al momento della sottoscrizione dell’accordo, nel quarto trimestre 2019. Alla chiusura dell’operazione, il rilascio della riserva negativa di cambio su base pro-rata sarà stornato a conto economico generando un ulteriore impatto pari a-0,6 miliardi, mentre sarà neutrale sul CET1. Alla chiusura dell’operazione, si prevede un impatto positivo sul CET1 ratio di UniCredit in un intorno di 5 punti base.
Sono attualmente in discussione con la BCE le condizioni per il deconsolidamento della partecipazione da un punto di vista regolamentare, al fine di ottenere il rilascio delle restanti attività ponderate per il rischio. L’operazione rientra nella strategia di UniCredit di semplificazione della struttura e di ottimizzazione dell’allocazione del capitale. Il completamento dell’operazione è soggetto ad autorizzazioni regolamentari e si prevede che avvenga nella prima metà del 2020.