Usa: crescita posti lavoro al minimo dall’aprile del 2021 a settembre. Disoccupazione giù al 3,5%
Nel mese di settembre, l’economia degli Stati Uniti ha creato 263.000 nuovi posti di lavoro, lievemente al di sotto delle 275.000 nuove buste paga stimate dagli economisti di Dow Jones. Da segnalare tuttavia che le stime degli analisti, in generale, andavano da una crescita dell’occupazione di 127.000 unità a una di 375.000 unità.
Il tasso di disoccupazione è sceso a settembre dal 3,7% al 3,5%, posizionandosi al di sotto del 3,7% atteso dal consensus.
La partecipazione alla forza lavoro è scesa dello 0,1% al 62,3%, rispetto al precedente 62,4%.
Rivista al rialzo la crescita dei nuovi posti di lavoro di luglio, da quota 526.000 a 537.000; la crescita dell’occupazione di agosto è stata confermata pari a +315.000 unità.
Il report occupazionale ha messo in evidenza il rallentamento della crescita dei posti di lavoro nel mese di settembre: l’aumento delle buste paga è stato infatti il più basso dall’aprile del 2021, a conferma di come i continui rialzi dei tassi da parte della Fed di Jerome Powell stiano deprimendo i fondamentali dell’economia Usa: ciò che la banca centrale Usa vuole provocare, al fine di sfiammare l’inflazione.
Il numero delle ore lavorate è rimasto invariato a 34,5, mentre i salari orari sono saliti in media di 10 centesimi, ovvero dello 0,3%, a $32,46.
Su base annua la crescita dei salari – tra i parametri che monitorano il trend dell’inflazione – è stata pari a +5% su base annua, meno del rialzo del 5,1% atteso e in rallentamento rispetto alla precedente crescita del 5,2%.