Utility su e banche giù, alla fine il Ftse Mib chiude a +0,01%
Seduta interlocutoria per Piazza Affari con il Ftse Mib che alla fine ha chiuso in marginale rialzo dello 0,01% a 21.901 punti. A dare sostegno all’indice guida milanese sono state le utility con Enel che ha chiuso sui nuovi massimi a oltre 10 anni ed Hera sui nuovi massimi storici. Male invece le banche con cali nell’ordine dell’1,5% per Banco BPM, Bper, -1,11% per UBI Banca. Le tre banche sono tra i nomi gettonati come potenziale partner di Mps. Ieri il dg del Tesoro, Alessandro Rivera, ha rimarcato che si stanno studiando scenari di consolidamento per l’istituto in vista del suo programma di uscita dal capitale della banca da presentare entro fine 2019. Sono due i possibili scenari per Mps: la fusione con una banca di medie dimensioni, oppure la vendita parziale o totale delle azioni Mps in mano al Tesoro. “MPS deve completare il suo de-risking prima di pensare a una fusione con un altro player (specialmente nel caso di una banca italiana di medie dimensioni”, rimarcano gli esperti di Mediobanca Securities. Nel primo semestre 2019 la banca senese ha riportato un rapporto NPE lordo del 14,6% comprese le cessioni in corso, un livello ben al di sopra di quello riportato da UBI (9,2%) o Banco BPM (9,7%). “Vediamo de-risking come a pre-requisito per qualsiasi azione e calcoliamo che MPS abbia bisogno di scaricare almeno 6 miliardi di esposizioni deteriorate per portare il rapporto NPE lordo al 9%, allineato a quello attuale mostrato da UBI e Banco BPM.
Tra i protagonisti in positivo ci sono le utility: +1,45% Enel, +2,89% Hera e +2,54% Terna. Molto bene anche Snam (+2,26% su cui Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione su Snam a Buy con prezzo obiettivo a 4,80 euro. Il consensus degli analisti indicato da Bloomberg vede il 40,9% di giudizi Buy, il 45,5% di Hold e solo il 13,6% di Sell. Da inizio anno il titolo segna un +16% circa.