Violento sell-off sul Ftse Mib: CNH chiude a quasi -7%, soffrono lusso e oil
L’acuirsi delle preoccupazioni sulla diffusione del coronavirus cinese fa scattare un violento sell-off sui mercati in avvio di ottava. Il numero di morti causati dal coronavirus è salito a 80 e sale il livello di allerta sui possibili impatti sulla crescita del Pil cinese. Il Ftse Mib ha così chiuso a 23.416 punti (-2,31%).
E’ così passata in secondo piano la lettura positiva dei mercati dell’esito delle elezioni regionali in Emilia, con il Pd uscito rafforzato dalla vittoria di Stefano Bonaccini che è riuscito a fermare l’avanzata della Lega.
Sul parterre di Piazza Affari si segnalano i forti cali di tutti i titoli industriali con CNH a guidare la classifica dei peggiori di giornata con un tonfo di quasi il 7 per cento. Tra i titoli in profondo rosso spicca anche Stm (-5,77%), migliori performer del Ftse Mib da inizio anno e reduce dal rally di settimana scorsa in scia ai solidi conti trimestrali. Il ceo di Stm, Jean Marc Chery, ha confermato, l’obiettivo di 12 mld di dollari di vendite al 2022. Dall’intervista concessa da Cherry al Corriere emerge che il settore dei semiconduttori è atteso in ripresa nel 2020 anche grazie alla normalizzazione del livello di scorte presso i distributori. Per STM le aree in maggiore crescita nel 2020 sono quelle legate agli smartphone, microcontrollori e prodotti in carburo di silicio.
Giornata da dimenticare anche per i titoli del lusso (-4,17% Moncler e -4,41% Ferragamo) e per quelli oil (-5% Tenaris e –-2,03% ENI) che pagano il calo delle quotazioni del petrolio.
Tra i titoli che sono riusciti oggi a schivare le vendite figurano solo Poste (+0,47%) e Italgas (+1,03%).