Wal-Mart fa i conti con l’inflazione: partono i licenziamenti dopo taglio guidance utili
Wal-Mart inizia a licenziare i suoi dipendenti, sulla scia di quanto annunciato la settimana scorsa, quando ha tagliato la guidance sugli utili trimestrali e dell’intero anno 2022, a causa delle conseguenze negative dell’inflazione:
un’inflazione che negli Usa galoppa ai ritmi più forti degli ultimi 40 anni, e che sta inducendo i consumatori a spendere più per i beni di necessità come quelli alimentari che per altri prodotti come abbigliamento ed elettronica.
Con una dichiarazione rilasciata alla Cnbc, il gigante retail americano ha definito i licenziamenti un modo per “posizionare meglio la società verso un solido futuro”.
Anne Hatfield, portavoce di Walmart, non ha fornito dettagli su quanti dipendenti saranno colpiti dai licenziamenti e sulle divisioni che saranno interessate dai tagli.
Hatfield ha detto che Wal-Mart sta tra l’altro ancora assumendo in alcune divisioni che sono tuttora in crescita, come quelle della catena di offerta, dell’e-commerce, del reparto salute e benessere e di vendite di spazi pubblicitari.
Alla fine di luglio Wal-Mart ha annunciato di prevedere per il secondo trimestre e per l’intero anno un utile per azione rispettivamente in calo tra l’8% e il 9% e tra l’11% e il 13%.
In precedenza aveva dichiarato di stimare un trend dell’eps tra il piatto e il lieve rialzo per il secondo trimestre e una flessione dell’1% per l’intero anno.
Wal-Mart è la società americana che più di tutti dà lavoro ai cittadini Usa, impiegando una forza lavoro di quasi 1,6 milioni di unità in Usa. Il titolo è in lieve calo nelle contrattazioni dell’afterhours di Wall Street.