Wall Street ancora da record a inizio 2022: futures positivi. Tesla si sfiamma dopo rally +13%, bene Apple dopo il $3 trillion Day
Futures positivi dopo che Wall Street ha inaugurato il 2022 testando nuovi record. Massimi storici di chiusura sono stati testati, in particolare, dall’indice Dow Jones e dallo S&P 500.
Alle 13 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones salgono dello 0,33% a 36.574 punti; i futures sul Nasdaq avanzano dello 0,37% a 16.547 punti, mentre i futures sullo S&P fanno +0,39% a 4.804 punti.
Per la precisione, ieri il Dow Jones è balzato di 246,76 punti a 36.585,06 punti, mentre lo S&P 500 è salito dello 0,64% a 4.796,56.
Ancora meglio il Nasdaq Composite, che si è rafforzato dell’1,2% a 15.832,80, grazie ai buy che hanno interessato Meta Platforms (Facebook), Amazon e Alphabet, la holding a cui fa capo Google.
Rally di Tesla, volata di oltre +13% dopo i dati sulle consegue di auto, da parte del colosso di Elon Musk, relativi al quarto trimestre e all’intero anno 2021. I numeri sono stati superiori a quanto era stato previsto dal consensus degli analisti. In premercato il titolo segna un lieve rialzo.
Indubbia protagonista di ieri è stata Apple, che si è confermata nella prima seduta dell’anno nuovo la prima società al mondo a raggiungere – e superare – i $3 trilioni di capitalizzazione di mercato, grazie a due carte vincenti: il boom delle operazioni di buyback e il successo intramontabile dei suoi iPhone.
Il titolo è salito fino a $182,86, superando la capitalizzazione di $3 trilioni. Alla fine della seduta, le quotazioni hanno rallentato il passo con un rialzo pari a +2,5% a $182,01: valore che ha comunque permesso al colosso guidato da Tim Cook di oscillare attorno all’ambita soglia appena agguantata. Il titolo sale in premercato di mezzo punto percentuale circa.
“L’ottimismo sulla crescita economica globale e sul momentum degli utili, che si è ravvivato alla metà di dicembre, ha continuato a crescere nel primo giorno di contrattazioni dell’anno – ha commentato Jim Paulsen, responsabile strategist degli investimenti presso Leuthold Group, stando a quanto riportato dalla Cnbc – Quei titoli più legati alla crescita dell’economia hanno fatto meglio (nella sessione di ieri), accompagnati anche dai settori della tecnologia e delle comunicazioni”.
Fiducioso nel proseguimento positivo del trend dell’azionario Usa Ryan Detrick di LPL Financial che, sempre alla CNBC, ha commentato che “il ben noto rally di Santa Claus termina martedì (oggi). La buona notizia è che sembra che in questi sette giorni bullish (della prima settimana di contrattazioni dell’anno) le azioni continueranno a salire. Ed è quando l’azionario va giù in questi primi giorni che dobbiamo preoccuparci: dunque, in questa situazione, c’è una preoccupazione in meno”.
In sintesi, così come dice il detto il buongiorno si vede dal mattino, il buon anno per Wall Street si vedrebbe dalla prima settimana di contrattazioni.
E’ la storia stessa a confermare che i primi giorni di gennaio sono all’insegna dei buy: in 11 dei 13 anni precedenti, lo S&P 500 ha segnato di fatto un trend positivo nella prima settimana di contrattazioni dell’anno nuovo, incassando in media un guadagno dell’1,6%.
Il 2021 è stato un anno positivo per la borsa Usa, in particolare per l’indice S&P 500, balzato su base annua del 26,89%, in rialzo per il terzo anno consecutivo. Terzo anno consecutivo di guadagni anche per il Dow Jones e il Nasdaq, che hanno guadagnato rispettivamente il 18,73% e il 21,39%. Lo S&P 500 ha inanellato valori di chiusura record per ben 70 volte, il secondo valore più alto dopo le 77 chiusure a livelli record del 1995.
Le migliori performance sono state riportate dai titoli delle società attive nel mercato immobiliare ed energetico, con i sottoindici relativi volati di oltre il 40%. I finanziari e i titoli hi-tech hanno incassato guadagni superiori a oltre il 30%.
Gli investitori attendono con trepidazione la pubblicazione del report occupazionale Usa, che avverrà venerdì 7 gennaio, alle 14.30 ora italiana: il consenso di Bloomberg si attende un rialzo dei nuovi occupati (di 400.000 unità) ed un calo del tasso di disoccupazione per il mese di dicembre. Le prime indicazioni sul mercato del lavoro Usa arriveranno già domani con la pubblicazione del sondaggio ADP: sempre domani, mercoledì 5 gennaio, saranno diffusi i verbali della riunione di dicembre della Fed.
Attenzione anche al mercato dei titoli di stato Usa, dove il rialzo dei tassi ha sostenuto ieri i titoli bancari. Le prospettive di una Fed più hawkish pronta ad alzare i tassi sui fed funds fino a tre volte nel 2022, ha portato ieri i tassi dei bond Usa a due anni a balzare allo 0,796%, ai valori più alti dal marzo del 2020, ovvero da quando in tutto il mondo è risuonato l’allarme della pandemia Covid-19. Notevole il balzo, se si considera che il minimo del 2021 era stato toccato attorno allo 0,105%.
I tassi continuano a salire, con quelli decennali che avanzano all’1,6385% e i trentennali che oscillano sopra la soglia del 2%.