News Finanza Indici e quotazioni Wall Street cauta con nuovo look Dow Jones, ma S&P chiude migliore agosto dal 1984. Buy su Apple e Tesla con stock split

Wall Street cauta con nuovo look Dow Jones, ma S&P chiude migliore agosto dal 1984. Buy su Apple e Tesla con stock split

31 Agosto 2020 16:23

Il nuovo look del Dow Jones e le operazioni di split azionario di Apple e Tesla non portano entusiasmo a Wall Street.

Il Dow Jones perde più di 170 punti (-0,60%), a 28.484 punti circa, lo S&P 500 è in ribasso di 4,96 punti (-0,14%), a 3.503 circa, il Nasdaq sale di 38 punti (+0,33%), a 11.731 punti.

Quella odierna, come per gli altri indici azionari globali è, per la borsa Usa, l’ultima sessione di agosto.

Il Dow Jones, nel mese, ha segnato un rally superiore a +8%, riportando il migliore agosto in 36 anni; lo S&P 500 è balzato dall’inizio del mese del 7,2%, concludendo anch’esso il miglior agosto dal 1984.

I buy di questo mese hanno portato lo S&P, inoltre, a livelli record, fattore che conferma l’inizio di una nuova fase toro per l’azionario made in USA.

Dal canto suo, il Dow Jones ha azzerato le perdite riportate nel 2020, nella sessione di venerdì scorso.

Oggi, lunedì 31 agosto 2020, è anche un giorno storico per il listino dei titoli industriali. Per effetto del frazionamento azionario di Apple (il cui titolo sale di oltre +2%), l’indice vede oggi uscire ufficialmente il colosso petrolifero Exxon Mobil (che reagisce con un calo dell’1,7%), il gigante farmaceutico Pfizer (-0,62%) e il gruppo attivo nel ramo difesa Raytheon Technologies (-0,41%).

Al loro posto entrano rispettivamente Salesforce.com (che però non brinda, arretrando dello 0,43%), Amgen (idem, con -1,02%) e Honeywell International (stessa cosa, calo -0,64%).

Storica soprattutto la dipartita di Exxon Mobil, quotata sul Dow Jones da un secolo circa, e fino al 2013 la società più grande del listino in termini di valore di mercato: in quel periodo valeva $416 miliardi, più di Apple. Oggi vale appena $175 miliardi, cifra che impallidisce rispetto ai $2 trilioni di capitalizzazione raggiunti e superati da Apple alla fine di agosto.

Come ha spiegato lo S&P Dow Jones Indices – leader globale nella creazione di vari indici azionari benchmark -nell’annunciare la scorsa settimana il rimpasto del Dow Joones, “i cambiamenti annunciati aiuteranno a compensare la riduzione (del peso, nel listino, di Apple) e a diversificare l’indice, rimuovendo la sovrapposizione tra società che operano in un ramo simile e aggiungendo nuove tipologie di business che riflettano meglio l’economia americana”.

Con l’operazione di frazionamento azionario effettiva dalla giornata di oggi, l’incidenza sull’indice dell’azione Apple (fino a oggi la più importante sul Dow Jones), scenderà di fatto dal 12% circa al 3%, visto che lo stock split ridurrà il valore del titolo dai $500 circa attuali a $120).

La conseguenza sarà la riduzione, anche, del peso complessivo della tecnologia, sul listino, dal 27% al 20% attorno. L’ingresso di Salesforce consentirà di portare l’incidenza del tech nell’indice al 23% circa.

Di per sè lo split azionario, il quinto nei 40 anni di storia di Apple nelle vesti di società quotata in Borsa, consentirà agli azionisti di ricevere tre azioni Apple per ogni azione che detengono.

Prende il via oggi anche il frazionamento azionario di Tesla, colosso delle auto elettriche fondato da Elon Musk, che ha annunciato l’operazione lo scorso 11 agosto. Lo stock split, che sarà di 5 a 1, permetterà agli azionisti, fino alla scadenza di venerdì, di ricevere un dividendo di quattro azioni ordinarie aggiuntive per ogni azione Tesla detenuta.

Queste nuove azioni saranno formalmente distribuite dopo la chiusura della sessione di venerdì stesso.

Così come nel caso Apple, Tesla ha motivato la decisione affermando che lo stock split “renderà la proprietà dell’azione più accessibile ai dipendenti e agli investitori”. Il titolo Tesla balza di quasi +4%.