Wall Street frena l’Europa e Piazza Affari chiude a -1,1%
Finale negativo per le borse europee e per Piazza Affari, con il Ftse Mib in calo dell’1,1% a 26.986 punti. Ribassi soprattutto per Pirelli (-3,8%), Interpump (-3,6%) e Iveco (-2,6%) mentre chiudono in controtendenza Saipem (+2%), Erg (+1,7%) e Telecom Italia (+1,4%). Oggi si è riunito il Cda di Tim, che ha espresso apprezzamento per l’offerta di KKR ma ha richiesto un miglioramento della stessa entro il nuovo termine del 31 marzo.
Nel comparto obbligazionario, lo spread Btp-Bund è pressoché stabile a 189 punti base con il rendimento del decennale italiano in rialzo al 4,43%, in linea con gli altri benchmark europei. Il tasso sul biennale Usa sale al 4,81% e quello sul decennale al 3,95%.
Sul Forex, il cambio euro/dollaro scende ulteriormente a 1,055 mentre il dollaro/yen sale oltre quota 136 dopo il primo intervento del prossimo governatore della BoJ, Kazuo Ueda, che ha confermato la linea accomodante del suo predecessore Kuroda.
Fra le materie prime avanza il petrolio, con il Brent a ridosso degli 83 dollari al barile.
Oltreoceano arretra Wall Street, con il Nasdaq in perdita di quasi due punti percentuali dopo il dato peggiore delle attese sul Pce core, misura attentamente monitorata dalla Fed per valutare l’inflazione, che ha evidenziato un’accelerazione al 4,7% annuo, ben al di sopra delle aspettative.
Dinamica che rafforza le aspettative di una Fed ancora restrittiva per lungo tempo al fine di contrastare le persistenti pressioni sui prezzi. I tassi swap implicano un picco del costo del denaro pari al 5,4% a luglio e la presidente della Fed di Cleveland, Loretta Mester, ha ribadito la necessità di continuare con le strette.
Focus infine sulle tensioni geopolitiche. La Casa Bianca aumenterà le tariffe su oltre 100 tra metalli, minerali e prodotti chimici russi, mentre il segretario al Tesoro Usa Janet Yellen ha messo in guardia la Cina e altre nazioni dal fornire sostegno alla Russia, annunciando “conseguenze molto gravi”.