Wall Street futures deboli. Nuova chiamata hawkish dalla Fed. Ma oggi è il Bce-Day
Futures Usa deboli, dopo la forte ripresa della sessione di ieri. Alle 8.50 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones in rialzo dello 0,15%, quelli sullo S&P 500 in aumento dello 0,20% e i futures sul Nasdaq salgono dello 0,30%.
Ieri il Dow Jones Industrial Average ha chiuso la seduta in rialzo di 435.98 punti, o +1,40%, a 31.581,28; lo S&P 500 è salito dell’1,83% a 3.979,90 e il Nasdaq Composite è balzato del 2,14% a 11.791,90.
Il trend positivo è stato sostenuto dal dietrofront dei tassi sui Treasuries Usa, dopo i massimi testati nelle precedenti sessioni. E tuttavia le dichiarazioni che arrivano dal mondo della Federal Reserve e degli economisti si confermano hawkish, nel giorno in cui osservata speciale sarà la Bce.
Goldman Sachs intravede una Fed di Jerome Powell più aggressiva, con il responsabile economista Jan Hatzius che ora stima con il suo team un rialzo dei tassi di 75 punti base nella prossima riunione di settembre, rispetto alla stretta di 50 punti precedentemente attesa.
Goldman Sachs scommette anche su un aumento dei tassi di 50 punti base a novembre, rispetto alla stretta di 25 punti base stimata fino a oggi, e su un rialzo di 25 punti base a dicembre.
Sempre riguardo al fronte tassi Usa, ieri la vice presidente della Federal Reserve Lael Brainard ha confermato la determinazione della banca centrale americana di continuare a combattere contro l’inflazione, sottolineando che la fiammata dei prezzi sta erodendo soprattutto le famiglie con redditi più bassi.
“Continueremo per tutto il tempo che sarà necessario per far scendere l’inflazione – ha detto Brainard, stando a quanto riporta la Cnbc – Finora, abbiamo alzato velocemente i tassi al picco del ciclo precedente, ma i tassi devono salire ancora”.
I mercati oggi guarderanno però soprattutto alla Bce di Christine Lagarde: oggi infatti è il BCE Day: a fronte di un tasso di inflazione che nell’Eurozona è stato pari al 9,1% nel mese di agosto, e con le previsioni di una corsa dei prezzi al ritmo superiore a +10% nei prossimi mesi, gli economisti hanno scommesso nelle ultime sessioni su una stretta jumbo di 75 punti base.
Nelle ultime ore sono circolate di fatto indiscrezioni secondo cui Lagarde starebbe proponendo ai membri falchi della Bce di alzare i tassi non di 75 punti base ma, in un contesto di panico gas scatenato dallo stop dei flussi di gas dalla Russia all’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1, e sulla scia dei vari alert sull’arrivo di una recessione, di 50 punti base.
Lo scorso 21 luglio la Bce di Christine Lagarde ha alzato i tassi per la prima volta dal 2011 e sorprendendo con un rialzo di ben 50 punti base, anche se il mercato era già parzialmente preparato a un rialzo più corposo.
La Bce ha alzato i tre principali tassi di riferimento, ovvero i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale di 50 punti base, rispettivamente allo 0,50%, allo 0,75% e allo 0,00%, con effetto dal 27 luglio 2022, sancendo la fine dell’era dei tassi negativi.