News Finanza Indici e quotazioni Wall Street futures in lieve rialzo dopo rally di inizio anno. Attesa per l’Inflation Day e per utili Big Banks Usa

Wall Street futures in lieve rialzo dopo rally di inizio anno. Attesa per l’Inflation Day e per utili Big Banks Usa

9 Gennaio 2023 12:50

A Wall Street i futures sono in rialzo, confermando la voglia di riscatto della borsa Usa, in una settimana che sarà determinante sia per le informazioni che arriveranno dal fronte macro che per quelle relative alla Corporate Usa. I futures sul Dow Jones, sullo S&P 500 e sul Nasdaq Composite salgono alle 12.45 circa ora italiana dello 0,30% circa.

La prima settimana di contrattazioni dell’anno di Wall Street è stata caratterizzata da forti buy, con gli indici Dow Jones e S&P 500 che hanno concluso la settimana migliore dal mese di novembre e il Nasdaq Composite che ha riportato la settimana migliore da dicembre.

Il Nasdaq, in particolare, ha interrotto la scia ribassista dopo quattro settimane consecutive di ribassi.

A incorniciare la settimana è stata la pubblicazione, venerdì scorso, del report occupazionale Usa del mese di dicembre.

Dal report è emerso che l’economia Usa ha creato il mese scorso 223.000 nuovi posti di lavoro, lievemente al di sopra della crescita di 200.000 nuovi posti stimata dal consensus di Dow Jones, e che i salari, parametro cruciale per monitorare il trend dell’inflazione, sono cresciuti a un ritmo inferiore alle attese, riportando un aumento dello 0,3% su base mensile, rispetto al +0,4% atteso.

Il report ha alimentato le speranze di un soft landing (e non hard landing) per l’economia Usa e, anche, di rialzi dei tassi di interesse da parte della Fed più contenuti, volti a sfiammare l’inflazione.

Lo scorso venerdì, la borsa Usa ha riportato così ufficialmente il suo primo rally del 2023:

l’indice Dow Jones è volato di 700 punti (+2,13%), mentre lo S&P 500 e il Nasdaq Composite sono saliti rispettivamente del 2,28% e del 2,56%, dopo la pubblicazione dei numeri relativi al mercato del lavoro degli States.

A proposito di inflazione, giovedì 12 gennaio sarà l’Inflation Day, con la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo Usa di dicembre, che darà importanti indicazioni sul trend dell’inflazione negli Stati Uniti, fornendo anche qualche segnale sulle possibili prossime mosse della Fed di Jerome Powell.

Gli economisti intervistati da Bloomberg prevedono un indice dei prezzi al consumo CPI headline in crescita del 6,6% su base annua, rispetto al +7,1% di novembre, e un trend su base mensile praticamente piatto.

Il CPI core è atteso anch’esso in rallentamento su base annua, in rialzo del 5,7% a dicembre dopo il 6% di dicembre. Su base mensile, la componente core dell’indice dei prezzi al consumo Usa è attesa invece in rafforzamento dello 0,3%, dopo il +0,2% di novembre.

Venerdì 13 gennaio sarà poi la volta della diffusione dei conti delle Big Banks made in US, che apriranno ufficialmente la stagione degli utili Usa relativa al quarto e ultimo trimestre del 2022.

Va detto che, nella sessione di venerdì, oltre all’azionario Usa ha segnato un poderoso rally anche il mercato del reddito fisso, e dunque di un sensibile crollo dei rendimenti.

In particolare, i tassi dei Treasuries Usa a dieci anni sono crollati di oltre 16 punti base al 3,56%, mentre i tassi dei Treasuries a 2 anni sono capitolati di 18,9 punti base al 4,264%. I tassi dei Treasuries a 30 anni sono scesi fino a quasi -12 punti base, al 3,68%.

Il risultato di movimenti tanto scatenati, tra gli altri, è stato l’allargamento dello spread tra i rendimenti dei Treasuries a 10 anni e quelli dei titoli di stato Usa a tre mesi – l’inversione di questa curva è un altro segnale che anticipa l’avvento di una recessione – , al record negativo dal 1982.

Sull’azionario globale, incide oggi positivamente anche la notizia della decisione del governo di Pechino di riaprire la frontiera con Hong Kong. Nel fine settimana, la Cina ha posto fine di fatto a uno dei pilastri della sua politica zero Covid, che ha tenuto chiusi i confini tra la Cina continentale e Hong Kong per quasi tre anni.