Wall Street: futures in rialzo dopo sell off febbraio. S&P 500, DJ, Nasdaq, Treasuries Usa: il trend da inizio anno
Wall Street in rialzo in premercato, in attesa che si apra la prima sessione di marzo.
Alle 13.47 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones salgono di 74 punti (+0,23%); i futures sullo S&P 500 avanzano dello 0,28% e i futures sul Nasdaq sono in progresso dello 0,43%.
Febbraio non è stato un mese positivo per l’azionario Usa.
Dopo il rally riportato nelle prime sessioni del 2023, il peggioramento del sentiment è stato evidente, ed è stato provocato da una carrellata di dati macroeconomici che hanno riacceso i timori sull’inflazione Usa ancora troppo ostinata e dunque sul rischio che la Fed di Jerome torni ad alzare in modo più aggressivo i tassi, dopo la stretta monetaria di 25 punti base dell’ultima riunione.
Tutti e tre i principali indici azionari di Wall Street hanno chiuso in rosso il secondo degli ultimi tre mesi.
In particolare, il Dow Jones è sceso a febbraio del 4,19%, portando il calo YTD a -1,48%.
Lo S&P 500 and Nasdaq Composite hanno ceduto rispettivamente il 2,61% e l’1,11% nel mese di febbraio, rimanendo comunque in rialzo dall’inizio dell’anno.
Lo S&P 500 è in rialzo del 3,7% circa nel 2023, a fronte del balzo del 9,6% del Nasdaq Composite.
Nella sessione di ieri, il Dow Jones Industrial Average è sceso nella sessione di ieri di 232,39 punti (-0,7%), a 32.656,70 punti; lo S&P 500 ha segnato un calo dello 0,3% a 3.970,15, e il Nasdaq Composite ha chiuso in ribasso dello 0,1% a 11.455,54 punti.
Attenzione al mercato del reddito fisso Usa.
Come mette in evidenza un articolo della CNBC, i tassi dei Treasuries a 10 anni sono volati nel solo mese di febbraio di più di 50 punti base, mentre i rendimenti dei Treasuries a 2 anni (più sensibili alle decisioni di politica monetaria) sono balzati di oltre 70 punti base.
Nella giornata di ieri, i tassi dei Treasuries a 10 anni sono schizzati fino al 3,983%, al record dal 10 novembre scorso, quando i rendimenti erano saliti fino al 4,117%, pericolosamente vicini a quella soglia del 4% che, secondo gli esperti, potrebbe accendere la volatilità sui mercati.
“Sembra che il processo di disinflazione avverrà più lentamente di quanto previsto, il che suggerisce che la Fed continuerà a tenere i tassi più alti più a lungo. Gli ultimi verbali del FOMC non hanno fornito ulteriori indicazioni circa le azioni future della Fed. Continuiamo ad aspettarci altri due rialzi di 25 pb durante le riunioni di marzo e maggio, seguiti da una pausa. Ma permane il rischio che la Fed si irrigidisca ancora di più”, ha commentato Gero Jung, responsabile economista di Mirabaud AM: