Wall Street: futures in ribasso, sell soprattutto sul Nasdaq. Giù Apple e Tesla. Focus su nuovi record petrolio
Futures Usa in ribasso, dopo la chiusura contrastata di Wall Street della vigilia. I futures sul Dow Jones cedono lo 0,25% a 31.471; i futures sul Nasdaq arretrano dello 0,76% a 13.596 punti circa; i futures sullo S&P 500 scendono dello 0,40% a 3.912.
Apple e Tesla si confermano note dolenti del Nasdaq: i titoli tra i più amati del 2020 perdono terreno nelle contrattazioni del premercato. Apple cede più dell’1% portando la perdita su base settimanale a -3%, Tesla arretra di quasi il 2%.
Su Apple, tra le ultime novità c’è la decisione della holding di Warren Buffett Berkshire Hathaway di ridurre la partecipazione detenuta nel colosso produttore di iPhone del 6,4%, dalla precedente quota pari a 947,5 milioni di azioni, a 887,1 milioni di titoli.
La scommessa totale di Buffett in Apple vale $120 miliardi (dati al 31 dicembre 2020), stando a un’altra documentazione che si riferisce alla fine del 2020. Va precisato che il gigante americano rimane la puntata più grande della holding.
Protagonisti sono ancora i timori sulla reflazione in Usa, alimentati ieri dalla pubblicazione dell’indice dei prezzi alla produzione degli Stati Uniti, che a gennaio è balzato dell’1,3%, riportando il rialzo più forte dal 2009.
Ieri il Dow Jones Industrial Average è salito di 90,27 punti, a 31.613,02 punti, testando un nuovo record storico; lo S&P 500 è rimasto invece pressocché invariato a 3.931,33 mentre il Nasdaq Composite ha chiuso in flessione dello 0,58% a 13.965,50 punti.
Oggi inizierà l’udienza sul caso GameStop, ovvero del titolo che in poche settimane, nel mese di gennaio, è volato del 1.600% sulla scia degli short squeeze fomentati dagli investitori retail partecipanti al forum online Reddit.
L’udienza, che si terrà alla Commissione dei servizi finanziari della Camera dei Rappresentanti Usa, si concentrerà “sulla recente volatilità di mercato che ha coinvolto l’azione GameStop e altri titoli”.
A essre interrogati saranno, tra gli altri, il numero uno di Robinhood Vladimir Tenev e Steve Huffman, ceo e co-fondatore di Reddit, al fine di comprendere il ruolo che l’APP di trading online e il forum online hanno ricoperto nella saga della crociata lanciata dai piccoli investitori contro il mondo degli hedge fund.
Riguardo ad altri mercati, le preoccupazioni sull’offerta di petrolio da parte del Texas, in cui diversi pozzi e raffinerie sono stati costretti a chiudere a causa del gelo record che ha colpito lo stato Usa, hanno innescato una nuova corsa dei prezzi.
Sia il contratto WTI che il Brent hanno testato nuovi massimi in più di un anno.
Nelle contrattazioni delle borse asiatiche, il Brent è balzato fino a +1,5% a $65,27 il barile, al record dal 20 gennaio del 2020, mentre il WTI è salito fino a +1,2%, a $61,90 al barile, al valore più alto dall’8 gennaio del 2020. Entrambi i contratti limano i guadagni.
Stando agli analisti di Wood Mackenzie, la tempesta di neve che ha colpito il Texas avrebbe ridotto la produzione giornaliera dello stato di 1 milione di barili.
Gli esperti sottolineano che potrebbero volerci settimane prima che vengano ripristinati i livelli della produzione precedenti il taglio.
Tra l’altro, l’American Petroleum Institute (API) ha riportato nella serata americana di ieri che, nella settimana che si è conclusa lo scorso 12 febbraio, le scorte di crude Usa sono scese di 5,8 milioni di barili a 468 milioni di barili, decisamente peggio della flessione di 2,4 milioni di barili stimata dal consensus.