Wall Street: futures Nasdaq -0,70% con paura tassi Fed. Rendimenti Treasuries 2y a record dal 2006
Wall Street ancora frenata dalla paura di una Fed più aggressiva nella sua lotta all’inflazione, determinata ad alzare ulteriormente i tassi sui fed funds. Alle 14 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones salgono dello 0,17%, i futures sullo S&P 500 arretrano dello 0,47%, i futures sul Nasdaq scendono dello 0,70%.
Ieri la borsa Usa è stata zavorrata in particolare dal balzo dei tassi dei Treasuries Usa, che sta riflettendo l’ansia degli operatori sulla possibilità di ulteriori strette monetarie più forti da parte della banca centrale Usa guidata da Jerome Powell.
Per la prima volta dal mese di novembre, i tassi dei Treasuries Usa a 10 anni hanno superato la soglia del 4%, accelerando oggi il passo fino al 4,042%. Ormai a un soffio dal 5% i tassi dei Treasuries a 2 anni, che oggi sono schizzati fino al record dal 2006, ovvero in 17 anni, al 4,937%.
A far salire i rendimenti dei Treasuries Usa, ieri, sono state in particolare le parole proferite dal presidente della Fed di Minneapolis Neel Kashkari, che ha detto che la banca centrale americana “continuerà a fare quello che stiamo facendo fino a quando non finirà il suo lavoro”.
A Wall Street i sell off hanno colpito nella sessione di ieri soprattutto i titoli hi-tech.
Il Nasdaq Composite ha perso lo 0,66%, mentre lo S&P 500 è sceso dello 0,47%. Il Dow Jones Industrial Average ha segnato un rialzo di appena 5,14 punti.
Lo S&P 500 e il Nasdaq si avviano così a terminare la seconda settimana consecutiva di ribassi, per la prima volta dal mese di dicembre.
Il Dow Jones si appresta invece a concludere la sua quinta settimana consecutiva di ribassi, per la prima volta dal mese di maggio.
I futures sul Dow Jones sono al momento positivi, sostenuti dal rally di Salesforce: il titolo è volato nelle contrattazioni afterhours della borsa Usa fino a +16%, dopo una trimestrale che ha convinto i mercati.
Il fatturato di Salesforce è salito del 14% su base annua nel quarto trimestre fiscale terminato il 31 gennaio scorso, attestandosi a $8,38 miliardi, rispetto ai $7,99 miliardi attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv.
Il produttore di software cloud ha sofferto inoltre una perdita di 98 milioni di dollari, o di 10 centesimi per azione, rispetto alla perdita di $28 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
L’utile per azione su base adjusted di Salesforce ha battuto però le attese, attestandosi a $1,68, ben oltre gli $1,36 previsti dal consensus. Il margine operativo lordo della società su base adjusted, al 29,2%, ha testato inoltre il record di sempre, dopo che, in occasione dell’Investor Day di settembre, il gruppo aveva annunciato un target sul margine operativo lordo del 25% per l’anno fiscale 2026.
Vale la pena ricordare che, nel mese di gennaio, Marc Benioff, co-fondatore e ceo di Salesforce, ha annunciato il lcienziamento del 10% della forza lavoro dell’azienda, ovvero di più di 7.000 dipendenti, e una strategia di ristrutturazione che si è tradotta per ora, nel corso del trimestre, in costi per un valore di 828 milioni di dollari.
Scivola invece di quasi il 6,5% il titolo Tesla, all’indomani dell’Investor Day del colosso delle auto elettriche (EV), in cui il ceo e fondatore Elon Musk ha annunciato l’attesissimo piano strategico Master Plan 3, che non ha soddisfatto tuttavia il mercato.
Non pervenuta la presentazione delle auto di prossima generazione che, così come confermato dal responsabile del Design di Tesla Franz von Holzhausen avverrà in futuro.
Il mancato annuncio ha deluso subito gli investitori, che hanno optato per i sell sul titolo del gigante EV.
Durante l’evento con cui è stato presentato il piano Master Plan 3, insieme ad altri vertici del colosso, Elon Musk ha annunciato la costruzione di una nuova giga factory a Monterey, in Messico.