News Finanza Indici e quotazioni Wall Street futures solidi nel NATO Day. Petrolio debole con Iran, ma Brent +13% da inizio settimana

Wall Street futures solidi nel NATO Day. Petrolio debole con Iran, ma Brent +13% da inizio settimana

24 Marzo 2022 12:38

I futures sulla borsa Usa sono positivi, dopo la chiusura in rosso di Wall Street della giornata di ieri. I futures sul Dow Jones avanzano dello 0,47% a 34.412 punti; i futures sullo S&P 500 salgono dello 0,63% a 4.475 mentre i futures sul Nasdaq mettono a segno un rialzo dello 0,73% a 14.553.

Grande attesa per la riunione della NATO di oggi, a Bruxelles, a cui presenzierà il presidente americano Joe Biden, pronto insieme agli altri leader dell’alleanza a mettere ulteriormente sotto pressione la Russia di Vladimir Putin.

Dal fronte macroeconomico, attesa per il report delle richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione e degli ordini dei beni durevoli, in calendario alle 13.30 ora italiana.

Volatilità sul mercato del petrolio. Ieri il Consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan ha detto che gli Stati Uniti e gli alleati hanno fatto progressi nei negoziati con Teheran per arrivare a un accordo sul nucleare, ma che rimangono alcune questioni da risolvere.

“Il ritiro delle restrizioni sulle esportazioni (di petrolio) iraniane aiuterebbe ad alleviare la forte scarsità dell’offerta presente in questo momento sui mercati petroliferi”, ha scritto in una nota la società di consulenza JBC Energy.

Sia il Brent che il WTI hanno riportato solidi guadagni questa settimana, con i futures sul Brent volati di oltre 14 dollari al barile, o del 13%, dalla sessione di lunedì, e il WTI salito di oltre 10 dollari, o del 10%: il trend si giustifica con l’intensificarsi delle tensioni geopolitiche dovute al conflitto tra Russia e Ucraina. Al momento il Brent sale dello 0,25% a $121,86, mentre il WTI oscilla sotto la parità a $114,93 circa.

Ieri il Dow Jones Industrial Average ha perso 450 punti circa, o l’1,3%; lo S&P 500 è sceso dell’1,2%, il Nasdaq Composite è arretrato dell’1,3%.