News Finanza Indici e quotazioni Wall Street giù, ma verso settimana elezioni Usa migliore in decenni. Biden in vantaggio in Pennsylvania, Trump verso la sconfitta

Wall Street giù, ma verso settimana elezioni Usa migliore in decenni. Biden in vantaggio in Pennsylvania, Trump verso la sconfitta

6 Novembre 2020 15:59

Wall Street, mentre il conteggio dei voti si avvia alla fase finale. Il Dow Jones arretra più di 150 punti (-0,51%), a 28.231 punti circa; lo S&P 500 scende dello 0,57% a 3.491; il Nasdaf cede di oltre -1%, a 11.765 punti. Oggi la borsa Usa rallenta ma il bilancio, su base settimanale, è ottimo, considerata che questa è stata la settimana delle elezioni presidenziali Usa.

Lo S&P 500 e il Dow Jones hanno guadagnato il 7%, mentre il Nasdaq ha fatto quasi +9%. Considerando il trend dello S&P, pari a +7,4% nella settimana, emerge che la borsa Usa ha concluso la settimana dell’Election Day (di martedì scorso, 3 novembre) migliore degli ultimi decenni.

In evidenza anche i prezzi dell’oro, che si apprestano a concludere la settimana con il guadagno settimanale più sostenuto degli ultimi tre mesi. Le quotazioni del contratto spot sull’oro sono salite su base settimanale fino a +4% circa e al momento viaggiano a $1.953 l’oncia, proiettate a concludere la settimana migliore da luglio.

Il trend si spiega con il forte calo del dollaro Usa, con il Dollar Index che è scivolato a 92,274, al valore più basso dallo scorso 2 settembre: il calo settimanale è stato pari a -1,6%, il più forte su base settimanale in quasi quattro mesi.

Male il petrolio: sia il WTI che il Brent cedono di oltre -2%, calando rispettivamente a $37,88 e a $40,12 al barile: in questo caso la flessione si spiega con il boom dei casi di COVID-19; in Usa il numero dei nuovi infettati è salito su base giornaliera, nella giornata di giovedì, di ben 120.276 unità, segnando il secondo record consecutivo.

Diversi sono i voti che devono essere ancora conteggiati in stati americani chiave come Nevada, Arizona, Pennsylvania e Georgia.

La NBC News riporta che l’ex vice di Barack Obama, il candidato democratico alla Casa Bianca Joe Biden, sarebbe in vantaggio in Georgia e in Pennsylvania. Secondo le proiezioni dell’Associated Press, Biden avrebbe il sostegno di 264 grandi elettori, rispetto ai 214 ottenuti da Trump.

Per diventare presidente degli Stati Uniti, il candidato deve ottenere 270 voti almeno dei grandi elettori. A Biden mancherebbe vincere in uno stato per diventare il prossimo inquilino della Casa Bianca, defenestrando Trump.

Non sarà in ogni caso una transizione semplice dei poteri. Il presidente americano continua a parlare di brogli elettorali, di complotti vari organizzati dai media, dalle Bid Tech e dalla Big Money.

Una cosa è certa: se Biden dovesse vincere in Pennsylvania, e dai dati così sembra, Trump non ce la farà neanche se si aggiudicherà la vittoria in altri stati.

La Pennsylvania offre infatti un bacino di 20 voti dei grandi elettori, quanto mai necessari per il presidente.

Intanto, la vittoria incassata dai Repubblicani in diversi seggi del Senato allontana la prospettiva di una Blue Wave, ovvero di una vittoria dei Democratici su tutti i fronti.

Wall Street ha apprezzato nei giorni scorsi questo scenario, visto che un Congresso Usa diviso renderebbe più improbabili le adozioni di misure onerose per il mondo corporate, come l’imposizione di tasse più alte e una regolamentazione più severa.

A guardare con favore alla prospettiva no Blue Wave sono soprattutto i titoli delle Big Tech. Ma oggi Apple cede l’1,40%, così come Facebook, che cede anch’essa -1,4%; anche Alphabet, la holding a cui fa capo Google, perde più dell’1%; giù gli altri due titoli del club dei FAANG, ovvero Netflix e Amazon. Quest’ultima perde più del 2,2%.

Dal fronte macro, reso noto il report occupazionale Usa, da cui è emerso che il tasso di disoccupazione è sceso a ottobre al 6,9%, dal 7,9% di settembre, decisamente meglio del 7,7% atteso dagli analisti di Dow Jones. Creati nel mese 638.000 nuovi posti di lavoro, meglio dei +530.000 attesi. I numeri migliori delle attese hanno portato i tassi sui Treasuries a 10 anni a salire allo 0,822%.