Wall Street in forte ripresa dopo delusione inflazione core Usa. Tassi Fed: su cosa scommettono ora i mercati
Dopo la reazione inizialmente negativa alla pubblicazione del CPI Usa, parametro tra i più importanti per monitorare il trend dell’inflazione, Wall Street ha chiuso la sessione di ieri in forte rialzo.
Lo S&P 500 ha guadagnato l’1,07% a quota 5.554,13 punti, in quella che è stata la prima volta dall’ottobre del 2022 che ha visto il listino benchmark di Wall Street scendere nei minimi intraday dell’1% per poi chiudere in rialzo di oltre l’1%.
Il Dow Jones è salito di 124,75 punti, o dello 0,31%, a quota 40.861,71 punti, dopo essere scivolato nei minimi intraday di 743, 89 punti, mentre il Nasdaq Composite è balzato del 2,17%, azzerando le perdite iniziali per chiudere a 17.395,53 punti.
L’indice CPI è stato accolto negativamente dagli investitori a causa della componente core che, nel mese di agosto, è tornata ad accelerare il passo, salendo su base mensile a un ritmo superiore alle attese degli analisti.
Il dato ha ridotto ulteriormente le scommesse del mercato su un taglio dei tassi, da parte della Fed di Jerome Powell, pari a 50 punti base, nella imminente riunione del 17-18 settembre.
Ora i trader scommettono su un taglio di 25 punti base con una probabilità dell’85%, stando al parametro FedWatch del CME.
Ieri forti buy si sono riversati a Wall Street sui titoli semiconduttori, in particolare sul colosso produttore di chip per l’AI Nvidia, schizzato dell’8%, e su AMD, balzata di quasi il 5%. Il
VanEck Semiconductor ETF (SMH) ha guadagnato così il 5% circa.
In attesa dell’annuncio sui tassi dell’Eurozona che arriverà oggi dalla Bce di Christine Lagarde, i futures sui principali indici azionari Usa segnano un lieve rialzo.
Alle 6.50 circa ora italiana, i futures sul Dow Jones salgono dello 0,10%, mentre i futures sullo S&P 500 e sul Nasdaq avanzano rispettivamente dello 0,16% e dello 0,24%.