Wall Street in rialzo, plaude a Biden-Yellen. Focus su petrolio, fino a +2% in vista Opec+. Outlook Goldman Sachs
Wall Street positiva, con il Dow Jones che avanza di 270 punti circa (+0,90%), lo S&P 500 che sale dello 0,60% a 3.599 punti e il Nasdaq che fa appena +0,10% a 11.891 punti circa.
L’azionario globale guarda con ottimismo alla transizione dall’amministrazione di Donald Trump a quella del presidente neo-eletto Joe Biden.
La conferma della notizia è arrivata da Emily Murphy, responsabile del General Services Administration -agenzia che certifica il risultato delle elezioni presidenziali -, che ha riferito a Biden che l’amministrazione Trump si sta muovendo per rendere disponibili al prossimo governo le risorse federali. Anche Trump ha confermato la notizia, sebbene non abbia ancora ammesso in via ufficiale la sconfitta alle elezioni presidenziali del 3 novembre scorso.
L’azionario Usa guarda con favore anche all’altra grande notizia arrivata nelle ultime ore: Biden ha scelto al timone del dipartimento del Tesoro Usa l’ex presidente della Federal Reserve, Janet Yellen. Il mercato approva, visto che Yellen è considerata pro-mercati, considerando che ha guidato la Fed in un lungo periodo di espansione economica, caratterizzato da tassi di interesse ultra-bassi.
Di conseguenza, Yellen dovrebbe anche promuovere, secondo tanti, il lancio di ulteriori stimoli fiscali anti-Covid.
Attenzione anche al petrolio, in vista del meeting dell’Opec+ (paesi Opec e paesi non Opec come la Russia) che inizierà lunedì prossimo. I prezzi del WTI balzano di oltre +2% a $43,93 aò barile, mentre il Brent fa +1,78% a $46,88 al barile.
Lo scorso aprile, dopo giorni di negoziati, l’Opec + ha raggiunto un accordo per lanciare il taglio all’offerta di oil più grande della storia, pari a -9,7 milioni di barili al giorno, a partire dal 1° maggio.
Il taglio è stato poi ridotto ad agosto a 7,7 milioni di barili al giorno.
Gli analisti di Goldman Sachs hanno diramato una nota in cui affermano di prevedere, in caso di estensione dei tagli alla produzione, prezzi del Brent in media a $47 al barile.
Goldman ha detto anche di credere che l’Opec + aspetterà tre mesi circa, prima di innalzare l’offerta di 2 milioni di barili al giorno a partire dal mese di gennaio, come precedentemente pianificato, in quanto il taglio dell’output sarebbe “nel breve termine l’azione migliore”.
Dal fronte macro degli Stati Uniti, è stato reso noto l’indice che monitora i prezzi delle case, lo U.S. National Home Price NSA Index, stilato congiuntamente da S&P CoreLogic Case e Shiller.
Dal dato è emerso che, nel mese di settembre, i prezzi delle case sono balzati negli Stati Uniti di ben il 7% su base annua, accelerando il passo rispetto al +5,8% di agosto. Il rialzo è il più forte dal settembre del 2014, dunque in sei anni.
Il risultato è che i prezzi degli immobili viaggiano in Usa a un valore superiore di quasi +23% rispetto a quello dell’ultimo record testato nel 2006.
L’indice 10-City Composite è salito su base annua del 6,2%, rispetto al +4,9% del mese precedente, mentre l’indice che si riferisce alle 20 principali città Usa è avanzato del 6,6%, rispetto al +5,3% di agosto.Le città che hanno assistito ai rialzi più importanti dei prezzi sono state Phoenix (+11,4% su base annua), Seattle (+10,1%) e San Diego (+9,5%).
I dati di Detroit non sono stati resi noti a causa di problemi tecnici legati alla pandemia da coronavirus. I rialzi su base annua più contenuti sono stati quelli dei prezzi delle case di Dallas e New York, che comunque rimangono in rialzo del 4% circa rispetto al settembre del 2019.